“Il tema del “salario minimo”, o salario dignitoso come sarebbe meglio chiamarlo, si può affrontare se si abbandona l’impuntatura, tutta ideologica, di fissarne per legge l’ammontare orario. Piaccia o meno a chi ci accusa di volere mantenere schiavi 3 milioni di lavoratori. Con buona pace di Schlein e Conte, gli altri al più acconsentono, il duo giallo-rosso omette di dire che la loro proposta esclude in partenza oltre 1 milione di lavoratori, quelli del lavoro domestico, e’ priva copertura finanziaria, produrrebbe effetti tra 1 anno e mezzo.
A tacere del fatto che coloro che oggi gridano allo scandalo sono gli stessi esponenti di PD e 5Stelle che, pur di mantenere posti di potere quando erano al Governo, non hanno approvato nei precedenti anni alcuna legge sul salario minimo.
Pur senza volere politicamente infierire, la situazione consiglierebbe, ma servirebbe buonsenso, di posticipare la discussione in Aula prevista per il 28 luglio, e ciò se ci si vuole realmente confrontare nel merito della proposta.
Diversamente, le opposizioni potranno godere di qualche ora di propaganda, ma senza che ciò serva a dare alcun beneficio concreto a quei lavoratori che dicono di volere tutelare”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Tommaso Foti.