Salario minimo: Montaruli (FdI), per Schlein e Conte i poveri possono attendere

“Conte e Schlein al governo per anni solo oggi dicono che va risolto il problema del lavoro povero, da loro lasciato irrisolto perché troppo preoccupati di tutelare il loro lavoro ricco frutto delle poltrone che occupavano. Meglio tardi che mai. Non bastasse, hanno impiegato 240 giorni per mettersi d’accordo – tra lo scorso anno e quest’anno – sui contenuti della proposta da presentare. Dimenticandosi di includere 1.200.000 lavoratori domestici, relegati – nella proposta sul salario minimo dell’opposizione – a un provvedimento di natura regolamentare. A tacere del fatto che, giusto per punire coloro che qualificano come sfruttatori, la proposta rosso-verde prevede benefici economici a favore degli stessi. Insomma: Schlein e Conte vogliono far finanziare dallo Stato, cioè da tutti i cittadini, parte dei costi che dovrebbero sostenere “gli sfruttatori”. Ma Schlein, Conte e soci raggiungono l’apice quando urlano vergogna al rinvio di 60 giorni dell’esame della loro proposta ma la proposta di legge da loro sottoscritta, ma all’evidenza non da loro scritta, ha efficacia dal 15 novembre 2024. Insomma, talmente urgente è risolvere per l’accoppiata giallo-rossa il problema del lavoro povero da rinviarlo di 500 giorni. Che dire? Schlein e Conte parlano di lavoro povero ma poi proprio le norme da loro proposte prevedono che i poveri possano attendere. Del resto, come i fatti dimostrano, così hanno fatto anche quando PD e 5Stelle erano al Governo”.
Così Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

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