“L’Italia è oggi il quarto esportatore mondiale di farmaci, eppure l’80% dei principi attivi e degli eccipienti necessari per produrli viene importato, soprattutto da Cina e India. Questo dato mette in evidenza una vulnerabilità strutturale: se questi Paesi decidessero di interrompere le esportazioni, avremmo una scorta di farmaci salvavita per pochi mesi. Il farmaco non è solo un presidio sanitario: è sempre più una questione geopolitica. In un mondo segnato da crisi e tensioni internazionali, dipendere da altri per la produzione di principi attivi significa mettere a rischio un diritto fondamentale del cittadino. Occorre quindi agire rapidamente e con determinazione. Serve una regolamentazione nazionale ed europea più snella ed efficace, che favorisca il ritorno della produzione farmaceutica strategica in Italia. Come ha dichiarato il sottosegretario Gemmato, ‘questo è un impegno che prendo con il ministero dell’Economia’. Un impegno che deve tradursi in investimenti, incentivi industriali, semplificazioni normative e una visione di lungo termine. Il diritto alla salute non può essere delegato. E non può essere messo in ostaggio di logiche di mercato o equilibri geopolitici. Riportare la produzione dei principi attivi in Italia è una scelta di sovranità, di sicurezza e di civiltà”. Lo dice Beatriz Colombo, deputato di Fratelli d’Italia.