“Quante parti in commedia riescono a interpretare il sindaco Sala e il PD? Fermo restando la mia personale storica contrarietà all’urbanistica contrattata, a cui si oppose tutta la destra romana ai tempi della cosiddetta ‘Variante delle certezze’ della Giunta Rutelli, ho sempre osservato con grande perplessità, ma senza pregiudizi, il ddl salva Milano per una serie di ragioni costituzionali, giuridiche e amministrative la cui complessità ha animato le cronache dei mesi scorsi. Mi sono confrontato silenziosamente con urbanisti, giuristi e operatori che, stranamente, quasi preferivano la via del condono per sistemare le irregolarità realizzate a Milano piuttosto che dare vita a un provvedimento che desse una sorta di via libera incondizionato a estendere tali irregolarità a tutto il territorio nazionale, con conseguenze imprevedibili.
Oggi la vicenda giudiziaria rafforza le perplessità. Fermo restando che la magistratura farà il suo dovere senza intralcio da parte dei decisori pubblici, resta il dato politico semplicemente surreale del sindaco Sala, che prima chiede al Parlamento di intervenire e poi attribuisce al centrodestra la colpa di quanto sta accadendo. Sarebbe utile sapere come quell’emendamento che lui sconfessa sia mai arrivato alla Camera. Se i suoi uffici legislativi si siano prodigati per risolvere il problema o se abbia semplicemente sperato che qualcuno gli togliesse le castagne dal fuoco. Ma cadere dal pero è ridicolo e incolpare il centrodestra paradossale, visto che le irregolarità urbanistiche sono opera del Comune di Milano che amministra. L’unica certezza in questo pasticcio è l’urgenza di una nuova legge urbanistica che approfitti di questo inciampo per cancellare la zonizzazione, costruire centri storici nelle periferie, ostacolare la verticalizzazione degli edifici e la costruzione di quartieri ghetto per tornare alle città giardino, mettere in discussione fabbricati mono funzionali e fare in modo che contengano residenze, direzionale e commerciale per renderli vitali e contrastarne la desertificazione, salvaguardare la residenzialità nei nuclei centrali delle città, recuperare e rivitalizzare i borghi, abbattere gli ecomostri e ricostruire edifici tradizionali energeticamente efficienti. Capire come affrontare, senza ipocrisia, il dramma di decine di migliaia di manufatti abusivi presenti soprattutto al sud e sulle coste, che danno incertezza a chi li vive ma anche a chi ha la competenza di sviluppare e mettere in ordine l’attività di trasformazione del territorio. Obiettivi ambiziosi e irrinunciabili da concludere entro la legislatura”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.