“Ma lo smemorato Landini, che accusa il Governo di aver aumentato le tasse e che si lamenta per i livelli di retribuzione, è lo stesso che ha bloccato miliardi di aumenti per i rinnovi contrattuali? O lo stesso segretario della Cgil che ha avuto il coraggio di firmare contratti a 5 euro l’ora, nel triennio 2016-2018, pari al 4% di inflazione mentre il tasso di quella accumulata era di circa 12 punti? L’unico record che può vantare lui è quello di aver invocato la rivolta sociale, bloccare l’Italia con scioperi inutili, l’ostruzionismo ai tavoli negoziali e l’atteggiamento strumentale sul salario minimo. Il lider maximo del sindacato di sinistra mostra un comportamento surreale che usa due pesi e due misure a seconda dei governi in carica, che non si rende conto che l’aumento dell’Irpef deriva dal record di occupati e l’incremento delle entrate tributarie, in generale, si registra grazie a una strategia di un fisco amico e non vessatorio e che ha permesso di recuperare miliardi di evasione. Invece di alimentare odio, paventando la lotta di classe, si sieda ai tavoli e faccia il suo dovere di sindacalista e studi quei dati che dimostrano come grazie a questo esecutivo i lavoratori hanno recuperato un terzo del potere d’acquisto che avevano visto sfumare a causa del Covid e della congiuntura geopolitica internazionale”. Così il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze, Giorgio Salvitti.