“La sanità, oltre a più soldi, come l’assessore Bezzini chiede a Giorgia Meloni e al prossimo Governo, ha bisogno di una riorganizzazione e di spendere meglio le risorse a disposizione. C’è bisogno di assumere più medici, potenziare la sanità territoriale, rafforzare il ruolo delle Usca per coprire l’assistenza domiciliare sotto il profilo delle visite ma anche per la diagnostica e questo decongestionerebbe i pronto soccorso. Non è, perciò, esclusivamente una questione di fondi ma di organizzazione e programmazione che in Toscana è deficitaria -dichiarano il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi ed il deputato Alessandro Amorese- L’ospedale Noa è in sofferenza, le carenze di organico e le assenze pesano come macigni perché le assunzioni arrivano con il contagocce. Pronto soccorso oberato da centinaia di persone in attesa ogni giorno perché l’assistenza territoriale è carente e le persone sono costrette a riversarsi nel centro di emergenza-urgenza. Senza dimenticare che il Pronto soccorso di Massa è strutturalmente più piccolo degli ospedali gemelli di Lucca, Prato, Pistoia”.
“La verità è che il buco di bilancio della Regione mette a rischio l’assistenza e i servizi negli ospedali soprattutto delle zone periferiche. Per contenere lo sprofondo finanziario si risparmia sul personale e si lasciano al regime minimo, se non addirittura scoperti, gli organici. A Massa, ad esempio, servirebbero altri 30 infermieri, per garantire sicurezza e qualità serve un infermiere per 6 pazienti, superando tale soglia aumenta il tasso di mortalità, livello che al Noa, ad esempio, non è rispettato. Il sistema è costretto a contare sull’abnegazione del personale –sottolineano Fantozzi e Amorese- Vorremmo ricordare all’assessore Bezzini che è la Regione che ha depotenziato la sanità pubblica a Massa, Carrara e in Lunigiana favorendo i privati. Quindi Bezzini ricordi alla sua stessa Giunta di superare quei modelli privatistici che la Regione ha contribuito a creare”.