“Le denunce di questi giorni da parti di cittadini che hanno urgenza o necessità di svolgere ciclicamente esami e cure perché a rischio di patologie mortali non possono restare inevase. Se sempre più utenti si rivolgono alla magistratura, alle forze dell’ordine, al tribunale del malato perché si vedono negare, a causa del covid, appuntamenti calendarizzati da anni, allora il ministro Speranza non può davvero sottrarsi alle sue responsabilità. Si convochi immediatamente la conferenza Stato-Regioni affinché si faccia un preciso monitoraggio delle nuove criticità causate dalla concentrazione delle risorse sul Covid. Intanto, in un’interrogazione al ministro della Salute e al ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia chiedo quale sia la percentuale di risposta del sistema sanitario per patologie non Covid e quale il tasso di rinvio. Se è vero, come denuncia una signora su un quotidiano nazionale, che dopo la revoca di un appuntamento stabilito due anni prima, le è stata offerta un’alternativa privata al costo di 220 euro, andando a intaccare il principio di sanità quale servizio universale garantito dalla Costituzione. Garantito… per modo di dire”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ha predisposto un’interrogazione sul caso denunciato dalla Stampa.