Sanità, Zaffini (FdI): necessario depenalizzare atto medico

Il senatore Francesco Zaffini, riconfermato oggi presidente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica, ha partecipato all’evento promosso da Anaao Assomed ‘Ma che colpa abbiamo noi? I confini della responsabilità professionale in sanità’. Tra i punti che emergono dal suo intervento: sì alla depenalizzazione dell’atto medico, nonché alla necessità di porre un argine alle liti temerarie, pur proteggendo e presidiando il diritto dei cittadini ad essere curati al massimo delle possibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

“L’evento di oggi pone l’attenzione su un tema che ha assunto, ad oggi, una dimensione preoccupante” ha sottolineato il presidente Zaffini, “basti pensare che ogni anno in Italia vengono intentate oltre 35mila cause contro il personale sanitario per presunto – o preteso – ‘errore medico’; tra queste, tuttavia, il 97% dei procedimenti aperti in ambito penale viene archiviato senza andare in giudizio. Ciononostante queste liti – spesso temerarie – causano costi ingenti per il Servizio sanitario nazionale – circa 20 miliardi di euro all’anno secondo i dati di Anaao – per far fronte alle spese legali, senza contare le risorse impiegate per effettuare esami e screening inutili nella cosiddetta medicina difensiva, e che potrebbero essere utilizzate invece per rispondere ai bisogni di cura dei cittadini.

È essenziale che i professionisti sanitari, che sono sottoposti già per la natura del loro lavoro a grandi pressioni, siano messi in condizione di svolgere la propria attività senza il timore di incorrere in cause che potrebbero costare loro molto, troppo, non solo in termini economici ma anche di carriera e con pericolosi profili di responsabilità penale. Occorre pertanto una gestione efficace delle responsabilità, su cui il nostro Governo sta lavorando sin dal suo insediamento, come dimostrato dall’introduzione del cd. “scudo penale”, che limita la responsabilità penale dei professionisti sanitari ai soli casi di dolo e colpa grave, prorogato da ultimo fino al 31 dicembre 2025 con il cd. Decreto Milleproroghe. Occorre prendere seriamente in considerazione la possibilità di rendere lo scudo penale una misura strutturale, il che potrebbe contenere i fenomeni della medicina difensiva e delle liti temerarie, in entrambi i casi con notevoli risparmi per il nostro SSN. Parallelamente, è necessario un lavoro da parte di tutti, Governo, Parlamento, Istituzioni, media, che punti a ricostruire e presidiare il rapporto di fiducia tra professionista sanitario e paziente/cittadino, che il Covid-19, nonché la narrazione che sembra essere oggi in voga, ha pesantemente incrinato.

Non da ultimo, bisogna prestare attenzione alla formazione, nell’ottica di riduzione del rischio di eventi infausti, nonché alla valorizzazione del capitale professionale, per impedire il “disinnamoramento” dei nostri professionisti. Il nostro Governo sta lavorando su entrambi i punti: rispetto al primo, ricordo che oltre alla riforma dell’accesso alla facoltà di medicina, stiamo lavorando a una riforma delle specializzazioni Sono infatti in corso di esame diversi ddl sul tema, per i quali la commissione da me presieduta insieme alla commissione 7° presieduta dal collega Marti sta svolgendo un ciclo di audizioni. Per quanto riguarda invece la valorizzazione del personale, basti citare, tra le altre, l’incremento dell’indennità di specificità per la dirigenza medica e veterinaria, dirigenza sanitaria non medica e infermieristica e l’incremento delle borse di studio per gli specializzandi, misure questa disposte con la ultima legge di bilancio”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati