“Massima soddisfazione per il via libera, da parte del Consiglio dei Ministri del 4 settembre scorso, al disegno di legge delega in materia di riordino delle professioni sanitarie. Un passo decisivo per affrontare in modo sistemico le criticità che affliggono il nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.
“La riforma – prosegue Zaffini – nasce dalla consapevolezza che è necessario intervenire con urgenza per arginare la carenza di personale in attesa che i nuovi professionisti escano dal sistema della formazione e intanto contrastare l’esodo dei professionisti verso il settore privato o peggio all’estero, riequilibrare la distribuzione territoriale del personale e superare disuguaglianze ormai strutturali legate all’età e al genere. Il testo approvato fornisce strumenti per valorizzare il lavoro nei contesti pubblici, rendendolo più attrattivo e sostenibile. Il provvedimento delinea un percorso di riorganizzazione che tocca la programmazione, la formazione, l’organizzazione e la responsabilità professionale. Si introducono incentivi per il personale che opera in aree svantaggiate o ad alta complessità, nuove opportunità per i medici in formazione specialistica e una semplificazione dei carichi amministrativi.
Di grande rilievo è l’inserimento strutturale del cosiddetto scudo penale per gli operatori sanitari, misura che il nostro Governo aveva già confermato a tutto il 2025 con l’ultimo decreto Milleproroghe. La norma assicura che la responsabilità penale, in casi di lesioni o omicidio colposo, sia configurabile soltanto in presenza di “colpa grave”, a condizione che siano state rispettate le linee guida e le buone pratiche clinico-assistenziali, adeguate al caso concreto. Si prevedono inoltre fattori attenuanti, nell’accertamento della colpa, quali la contraddittorietà delle evidenze scientifiche, la disponibilità terapeutica e la complessità della patologia. In un momento storico in cui il sistema sanitario è sottoposto a forti pressioni, anche a causa della carenza di personale e dell’aumento dei carichi di lavoro, è doveroso fornire tutele adeguate a chi è chiamato a prendere decisioni difficili in tempi rapidi, spesso in condizioni di emergenza. Il cosiddetto ‘scudo penale’ non è un’esenzione dalla responsabilità, ma un atto di civiltà giuridica che riconosce la natura peculiare dell’atto medico e valorizza la professionalità degli operatori sanitari.
La riforma, inoltre, affronta in modo innovativo il tema dello sviluppo delle competenze, prevedendo l’istituzione di un sistema nazionale per la certificazione delle abilità maturate nel corso dell’attività professionale e promuovendo l’uso dell’intelligenza artificiale in medicina sotto il controllo umano. Si rafforza anche la formazione, con l’evoluzione del percorso per i medici di medicina generale in una scuola di specializzazione e l’introduzione di nuovi ambiti come la chimica e l’odontoiatria forense. Nell’ambito delle materie afferenti la mia Commissione, salute e lavoro, non esito a definire questo provvedimento come il più importante della legislatura! Ringrazio il Governo e il Ministro della Salute Orazio Schillaci per il grande lavoro di sintesi e ascolto istituzionale dimostrato, e auspico una rapida conclusione del percorso parlamentare”.