“La Presidente Todde, parla di Sanità e da quel che dichiara pare non abbia avuto modo di leggere i reali dati, probabilmente troppo impegnata nella scelta della nuova giunta regionale. Speriamo che questo lavoro la portino lontano, ma delle indiscrezioni preoccupanti sulla scelta proprio dell’assessore alla Sanità e alle politiche sociali parrebbe che la persona indicata non sia un sardo. In attesa della decisione definitiva ricordiamo che una scelta analoga la fece Soru con la Dirindin, insomma l’inizio della fine della sanità italiana.
Tornando alle dichiarazioni della presidente della Giunta sarda, voglio ricordare che a 3 giorni dalla conferenza unificata tenutasi appunto il 4 aprile, il ministro Fitto ha ribadito in un contesto ufficiale, alla presenza dei presidenti delle Regioni, che nessun taglio alla Sanità è stato fatto nella riorganizzazione del PNRR. Nessun taglio, quindi, anzi l’inizio di un confronto costante tra Regioni e Stato per la verifica dello stato di attuazione degli interventi di edilizia sanitaria. Dalla rimodulazione del PNRR il governo Meloni è riuscito a trovare e mettere a disposizione della Sanità italiana altri 750milioni destinati al taglio delle liste d’attesa, cioè in più rispetto a quelli indicati inizialmente nel PNRR. Insomma c’è chi, pur ricoprendo un ruolo delicato come il presidente di Regione dimentica che la campagna elettorale è terminata e fa post e dichiarazioni senza avere cura delle fonti ufficiali; e c’è invece chi finita la campagna elettorale fa il presidente del Governo operando per il bene dell’Italia intera. Piuttosto, vorrei ricordare qualche dato storico alla Presidente Todde, La fondazione Gimbe attesta che: tra il 2010 e il 2019 sono 37 i miliardi sottratti alla sanità italiana. Allora al Governo della Nazione in quegli anni c’erano tutti i compagni di maggioranza della attuale Presidente; tra il 2010 e il 2020 sono stati chiusi 110 ospedali e 113 punti di pronto soccorso e in questo caso al governo c’era già anche la stessa Todde e Conte; il governo Draghi effettua un taglio ulteriore al sistema sanitario nazionale di 15 miliardi e di quel governo la Todde era vice ministro. Ad aprile 2022, il governo Draghi stanziava 128,87 miliardi per il 2024 e 129,52 per il 2025 e nessuno protestò. Non mi pare di ricordare che l’allora viceministro Todde si stracciò che le vesti e si dimise. Il governo Melon ha stanziato 134,02 miliardi per il 2024 e 135,39 per il 2025. Un aumento, dunque, di 5,15 miliardi per l’anno corrente e di 5,87 miliardi per l’anno prossimo: in totale oltre 11 miliardi in più. Sarebbe stato importante poter usare più risorse, magari poter aggiungere 20 miliardi l’anno ma, ahinoi, è proprio questa la cifra riferita al Superbonus ha pesato nelle due finanziarie pagando così le scelte scellerate dei grillini sul 110% . Alla Presidente Todde vorrei fare una domanda: Che sarebbe successo senza quegli 11 miliardi aggiunti dal governo Meloni, lasciando le stime del governo Draghi? Quando fu votato il DEF con quegli 11 miliardi in meno, l’aumento dell’indice dei prezzi era al 5,8% annuo contro lo 0,8% attuale. Grazie a questo le somme stanziate pesano ancora di più. Piuttosto, passiamo ai fatti, la presidente Todde pensi a ciò di cui la Sardegna ha bisogno, il tempo della campagna elettorale è finito e con il governo nazionale deve collaborare non essere in competizione. Oggi lei rappresenta i Sardi tutti, non deve essere perennemente in campagna elettorale”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda, vicepresidente del gruppo.