Achille Lauro, in questa edizione di Sanremo, è stato uno degli artisti più criticati soprattutto per via delle “performance” fuori dalle righe.
Una di queste esibizioni è stata duramente criticata dal Generale di Brigata Rodolfo Sganga, Comandante dell’Accademia Militare di Modena. Nello specifico l’artista si è presentato sul palco dell’Ariston sventolando il Tricolore, ma prima di iniziare a cantare lo ha lasciato cadere per terra.
Il gesto ha provocato uno sdegno tale che il Generale ha rivolto, sul proprio profilo Facebook, un pensiero agli allievi ufficiali dell’Accademia, in cui critica aspramente l’esibizione di Lauro.
“Cos’è il Tricolore?”
Il Generale ha subito posto la domanda cruciale che fa capire i valori che muovono questo messaggio di critica, e spiega: “il Tricolore è una cosa seria. È il simbolo della nostra Patria che è la Terra dei Padri. E la Patria non è un concetto astratto, anzi! Rappresenta la nostra storia, le nostre tradizioni, i nostri Valori, la nostra cultura, la nostra lingua, le nostre famiglie. La nostra Patria siamo noi. Quel Tricolore siamo noi.
Il Tricolore è la bussola etica che ci indica costantemente la direzione corretta da seguire nella vita.”
Forse è scontato che un militare, soprattutto con una carriera simile a quella del Generale Sganga, si senta offeso nel vedere maltrattata in questo modo la nostra bandiera e nel post ricorda: “noi Soldati in uniforme, gli rendiamo omaggio in maniera solenne ogni mattina.
Per difendere quel Tricolore sono morti Soldati a centinaia di migliaia e altrettanti Italiani sarebbero pronti a farlo se dovessimo difenderlo ancora. Ecco cos’è il Tricolore.”
“Ma tu chi sei?”
La bandiera buttata a terra non è un bello spettacolo per nessun patriota. Non è un semplice pezzo di stoffa, è la bandiera di ogni italiano. Se in futuro la televisione promuoverà sempre più scene di questo tipo, il Generale Sganga avvisa con un’ultima domanda i suoi allievi: “Ricordatevelo ogni volta che vedrete qualche “fenomeno del momento” che gli manca di rispetto. Perché purtroppo ne troverete molti nel corso degli anni. Quello sarà il momento di porre a lui la seconda domanda: “ma tu chi sei?”
Il Tricolore è sopravvissuto fino ad oggi a combattenti, avversari, eventi e vicissitudini che hanno tentato di strapparcelo. Sopravviverà anche a questo signore vestito di piume…”
Non è più tempo per i valori
Purtroppo ci vogliono far credere che non sia più il tempo per certi simboli, soprattutto per quelli che rimandano alla nostra storia, alla nostra identità o alla nostra tradizione. Abbiamo infatti ministri che si fanno fotografare con i piedi sopra le scrivanie dei dicasteri che occupano con il tentativo di dare un’immagine più giovanile di se stessi, a discapito del decoro istituzionale che ricoprono. Abbiamo femministe che manifestano portando in processione la statua della Madonna vandalizzandola a forma di sesso femminile. Abbiamo governi che ritengono che la difesa dei confini nazionali con il blocco navale sia un crimine internazionale e l’aborto, invece, un diritto umano.
Viviamo in un periodo storico in cui assistiamo ad una lenta, ma costante, opera di destrutturazione della sacralità di certi ambiti e di certi valori, il tutto giustificato dall’ipocrita motivazione del politicamente corretto.
Per fortuna ci sono ancora dei patrioti come il Generale Sganga o come Giorgia Meloni, leader del partito di Fratelli d’Italia, che combattono ogni giorno per salvaguardare i valori che hanno reso grande la nostra Patria.
Perché vogliamo parlare di Fiorello? Achille Lauro ha offeso il tricolore, lui il Cristianesimo