Santa Pasqua: Vicinanza e sostegno ai 360 milioni di cristiani perseguitati nel mondo

Secondo la World Watch List oggi i Cristiani perseguitati in tutto il mondo sono 360 milioni, il che significa che un cristiano su sette è vittima di violenze e persecuzioni per cause religiose.

Uomini, donne e bambini che vengono perseguitati per la loro fede e che subiscono quotidianamente atti di una violenza inaudita, fatta di vessazioni quotidiane e in costante aumento.

E infatti i numeri legati a questo drammatico fenomeno sono i più alti registrati negli ultimi 30 anni.
Sono nel 2022 sono stati uccisi 5.621 cristiani, mentre quelli rapiti e arrestati sono stati pari a 9.801.
Oltre ai fedeli, anche gli edifici cristiani e le chiese sono al centro di questi atti violenti: oltre 2.000 quelli che durante la scorsa annualità hanno subito attacchi, essendo state costrette a chiudere essendo state completamente distrutte o avendo comunque riportato gravi danni.

I Paesi in cui si è costretti a pagare il prezzo di essere cristiani sono moltissimi, a partire dalla Corea del Nord, ma anche in Somalia, Yemen, Eritrea, Libia, Nigeria, Libano e Siria, solo per citarne alcuni, gli atti repressivi nei confronti della comunità cristiana sono all’ordine del giorno.

Una serie di violenze che tuttavia è presente anche in Europa, dove si è radicato sempre di più un estremismo Islamico che ha portato a diversi attentati proprio nei Paesi a noi più vicini, come quando lo scorso gennaio in Spagna si è verificato un attentato in due chiese di Algeciras, danneggiandone gli ambienti e uccidendo un sacrestano, oltre al bilancio di altri quattro feriti nell’attacco. Un vero e proprio attentato di matrice terrorista che è stato perseguito per colpire specificamente la Chiesa e tutto ciò che essa rappresenta.

In questi giorni di festa è dunque doveroso rivolgere ai nostri fratelli cristiani perseguitati un pensiero di vicinanza e di sostegno, con la speranza e l’augurio che possano trascorrere la Santa Pasqua in un clima di serenità ed armonia. È necessario far sentire la loro voce, raccontare le loro storie perché  non si sentano abbandonati, e continuare a difenderli perché possano finalmente arrivare a godere di quella libertà religiosa che ad oggi ancora viene violentemente negata e repressa.

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