Sbarazziamoci della cultura maranza: La vita alternativa della Generazione Z

Politica, istituzioni e società civile a confronto sul futuro dei giovani: tra modelli positivi e degrado culturale.

La seconda giornata di Fenix – Senza filtri si è aperta con un panel di grande interesse dedicato alla Generazione Z e al fenomeno della cosiddetta “cultura maranza”. Un dibattito che ha visto la partecipazione di parlamentari, ministri, rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell’associazionismo.

A introdurre i lavori è stata Roberta Salerno (GN). Roberta ha sottolineato la differenza tra i ragazzi di GN e una generazione spesso lasciata senza punti di riferimento: “I nostri sono giovani che conoscono i valori della comunità e del rispetto. La società ha smesso di offrire modelli positivi: serve un legame più forte tra le istituzioni, come la scuola, e la famiglia». E ha lanciato una domanda provocatoria: “C’è speranza di superare questa cultura maranza?”.

A moderare l’incontro è stato Giovanni Magni (GN), giovane consigliere comunale di Catania.

La prima domanda va ad Annalisa Chirico (Direttore responsabile Fortune Italia): “Annalisa (i Maranza) sono violenti e sono orgogliosi di ciò. Cos’è per te la cultura dei maranza?” Chirico ha messo in relazione il fenomeno con le dinamiche dell’immigrazione: “C’è chi vive in Italia ma rifiuta di riconoscersi nei suoi valori”.

Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha difeso il Decreto Caivano, accusato dalla sinistra di essere repressivo: “Quello che abbiamo costruito lì lo stiamo replicando a Rozzano, Secondigliano, al Quarticciolo di Roma e in tanti altri siti. Siamo passati dalla cultura dello sdegno a quella dell’impegno. Cioè a quella dell’assunzione di responsabilità”. Infine: “Abbiamo recuperato spazi di legalità, ma soprattutto di dignità umana.” 

Guardando poi alla “Comunità incontro” centro per la cura delle dipendenze, li ringrazia per la presenza: “Loro sono ragazzi che testimoniano la voglia di rimettersi in gioco”.

L’on. Morgante ha posto l’accento sull’importanza del dialogo tra genitori e figli: “Ascoltare significa mettersi in discussione, dialogo, confronto. Condanniamo la violenza, ma offriamo modelli positivi”.

Giovanni si rivolge poi al Viceministro al lavoro e alle politiche sociali, On. Maria Teresa Bellucci: “Prima di essere viceministro, lei è una psicologa: “C’è qualcosa che la preoccupa particolarmente di questo fenomeno?”

Il viceministro ha rimarcato: “Servono regole chiare per poterle rispettare. Siamo il primo governo ad aver istituito la Giornata per l’ascolto dei minori”. E non ha risparmiato accuse alla sinistra: “Il fenomeno dei maranza è figlio di anni di permissivismo e qualunquismo della Sinistra”.

Il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha affrontato il tema sicurezza: “Quando durante delle indagini, nelle case dei ragazzi trovi 39 pistole e 100 chili di droga, non si può più parlare più di “disagio sociale”: quella è criminalità!

Magni passa la parola a Massimiliano Zossolo, Fondatore di Welcome to favelas: “E’ la Destra che amplifica il fenomeno dei maranza, o la Sinistra che lo sminuisce?”

Zossolo attacca immediatamente la sinistra: “Ormai nega completamente il fenomeno”. E non manca un rimprovero anche alla destra: “Potrebbe evitare a volte di dare risalto ad alcuni di questi “maranza”.

Conclude attaccando i Maranza, che secondo lui non vogliono adattarsi. Cita Pertini e lo attualizza: “Pertini diceva: A Brigante, Brigante e mezzo. Io vi dico: A Maranza, Maranza e mezzo.”

Il presidente della Commissione Giustizia, Ciro Maschio, ha ricordato come il Decreto Sicurezza colpisca duramente chi aggredisce le forze dell’ordine, e quindi implicitamente anche i “maranza”: “È finito il tempo in cui si menavano poliziotti e si restava impuniti”.

Giovanni rivolge poi una domanda a don Luigi Merola: “Lei afferma sempre che nessun bambino nasce delinquente. Come può allora diventarlo?”.

Il sacerdote, con il suo consueto trasporto, risponde: “Ognuno deve fare il proprio dovere”. Sulla Chiesa aggiunge: “Deve essere una casa sempre aperta”.

Parlando dei ragazzi che rischiano di avvicinarsi alla malavita, chiarisce: “Io agisco prima che ciò accada. Bisogna intervenire subito, perché il danno dopo sarebbe ancora più grave. I ragazzi devono andare a scuola e, nel pomeriggio, avere occasioni di socialità: teatro, musica, sport”.

Don Merola elogia anche l’attenzione dell’attuale governo: “Il centrodestra, con tutti i ministri che sono venuti a visitarci, ha dimostrato coerenza e concretezza. Non sono spariti, sono rimasti accanto alla nostra fondazione ’A voce d’e criature”.

A chiudere il panel, Giovanni Magni, riprendendo con ironia le parole del sacerdote, lancia un messaggio politico: “Allora, per continuare ad agire così, continuiamo a votare Fratelli d’Italia!”. 

Un confronto che ha mostrato con chiarezza la volontà della destra di opporsi alla deriva culturale dei maranza, proponendo modelli alternativi di crescita, responsabilità e identità per la nuova generazione.

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Michele Intartaglia
Michele Intartaglia
Michele Intartaglia, classe 2004, originario di Procida. Studente di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli.

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