Scandalo Unicef: i parenti di Renzi alla sbarra

La notizia è che, dopo tanto silenzio sulla vicenda, la Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini – quest’ultimo cognato dell’ex premier Matteo Renzi -accusati, a vario titolo, di essersi appropriati di fondi percepiti dalla loro ‘Play Therapy Africa’ e di averli riciclati facendo investimenti immobiliari in Portogallo e acquistando partecipazioni in società, tra cui la Eventi 6 di Laura Bovoli e Tiziano Renzi. Ben 10 milioni la somma oggetto dell’inchiesta dei Pm Luca Turco e Giuseppina Mione. Soldi donati da importanti realtà come Unicef o la Fondazione Pulitzer che sarebbero stati destinati a finalità diverse rispetto a progetti umanitari in Africa.

Altra bella grana giudiziaria all’orizzonte per la famiglia Renzi, che era appena uscita dall’altra vicenda che vedeva coinvolti i genitori dell’ex premier finiti agli arresti domiciliari – poi revocati – con l’accusa di emissione di fatture false e bancarotta fraudolenta. Adesso invece nei guai potrebbe finire il cognato di Matteo, Andrea Conticini (che ha sposato Matilde, la sorella del senatore del Partito democratico): la procura di Firenze ha chiesto per lui e per i fratelli Alessandro e Luca il rinvio a giudizio.

Quei soldi infatti, provenienti dall’Unicef, sarebbero dovuti finire alle organizzazioni no profit Play Therapy Africa Limited, International development association limited di cui era titolare effettivo lo stesso Alessandro Conticini. Ma per l’accusa il denaro sarebbe transitato, senza alcuna giustificazione, sui conti correnti personali di Alessandro Conticini, accesi alla Cassa di risparmio di Rimini, agenzia di Castenaso (Bologna). L’inchiesta nacque da movimenti bancari anomali in Emilia segnalati da Banca d’Italia e dai dubbi di Monika Jephcott, quando era direttrice di Play Teraphy Londra, la casa madre. La donna infatti manifestò ai pm dubbi su come impiegasse i soldi Play Teraphy Africa, consociata fondata da Alessandro Conticini, che aveva avuto il permesso di usare lo stesso nome e a cui, successivamente, la direttrice revocò l’autorizzazione.

Non solo: per l’accusa Andrea Conticini, in qualità di procuratore speciale del fratello Alessandro (procura speciale datata 30 dicembre 2010), nel 2011 avrebbe utilizzato parte del denaro destinato all’Africa per l’acquisto di partecipazioni societarie della “Eventi 6 srl” di Rignano sull’Arno – società riconducile a familiari di Renzi -, per un totale di 187.900 euro, della Quality Press Italia srl per 158 mila euro, e di Dot Media srl per 4 mila euro. I pm nel decreto di perquisizione non inserirono il nome delle società. Ma basta una semplice visura per scoprire l’approdo del flusso finanziario da Londra a Firenze, segnalato anche dalla Banca d’Italia perché sospetto.

Una vicenda che se fosse confermata si commenta da sola: una speculazione sulla pelle dei bambini e dei più deboli. Un intreccio torbido di società e flussi di capitali da anni denunciato da Fratelli d’Italia e su cui finalmente la procura è intenzionata evidentemente a mettere luce.
Ma c’è di più.. l’inchiesta, infatti, lo scorso anni, aveva rischiato di bloccarsi per la modifica da parte del governo Gentiloni della norma sulla procedibilità
dell’appropriazione indebita… da ufficio a querela di parte. Guardacaso infatti Gentiloni , proprio prima di dimettersi, fece emanare una leggina che di fatto “salvava” l’imputato dall’indagine, non permettendo di procedere d’ufficio contro il principale sospettato ossia il cognato di Renzi per verificare i fatti, ma limitandola, nel caso ad una querela di parte.

Ed è proprio per questo che la procura aveva informato gli enti benefici con delle rogatorie internazionali: Operation Usa, organizzazione della Fondazione Pulitzer a gennaio ha presentato querela.

Dal canto suo Unicef New York non ha mai incredibilmente sporto querela nei confronti dei fratelli Conticini…

Proprio l’Unicef, che agisce praticamente in tutto il mondo, e che dovrebbe essere una sorta di “icona della solidarietà mondialea” nel settore degli aiuti ai bambini disagiati e in pericolo. In realtà, a dirla tutta, nel corso dei decenni, l’Unicef è stata spesso sotto la lente d’ingrandimento di media e magistratura per alcuni scandali o presunti tali, che l’hanno afflitta. Senza voler risalire troppo indietro nel tempo, possiamo soffermarci anche solo nell’ultimo decennio potremo constatare che purtroppo l’Unicef ha spesso fatto parlare di sé per questioni che con la solidarietà e gli aiuti ai bambini hanno poco a che vedere.

Per tornare però ai nostri “Conticini”, per loro sfortuna, nel frattempo la norma Gentiloni è cambiata di nuovo e l’appropriazione indebita aggravata è tornata procedibile d’ufficio.

Ed ecco che finalmente si farà chiarezza su quelle offerte fatte all’UNICEF da parte di privati cittadini per salvare i bambini del mondo e che invece, secondo i PM, probabilmente, invece di finire ai bambini bisognosi sono arrivate dritte nelle tasche dei bisognosi parenti di un ex primo ministro.
Davvero una brutta storia!

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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