«Scarpe sporche di fango ma mani pulite»: Arianna Meloni incorona Acquaroli e liquida Ricci e il Pd

Le Marche sono pronte a scrivere un nuovo capitolo della loro storia, e il nome di Francesco Acquaroli risuona come quello della guida solida, credibile e profondamente radicata sul territorio. Ieri a Senigallia si è respirato entusiasmo vero, quello che nasce dalla consapevolezza di aver fatto bene e dalla voglia di continuare a crescere.

L’evento organizzato da Fratelli d’Italia ha acceso i riflettori su un modello di governo che ha saputo restituire alle Marche il ruolo da protagonista che meritano, dopo anni di isolamento e marginalità. Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI, ha parlato senza giri di parole: «Acquaroli rappresenta nelle Marche quello che Giorgia rappresenta per l’Italia».

Un’affermazione forte, che non ha bisogno di essere spiegata, perché si riflette nei risultati concreti di cinque anni di amministrazione all’insegna della serietà e della visione.

«Mani pulite e scarpe sporche di fango»: così Arianna Meloni ha descritto Acquaroli, sintetizzando alla perfezione lo stile di un governatore che non si è mai limitato agli annunci, ma ha affrontato le sfide con determinazione e spirito di servizio.

Un presidente che non ha mai abbandonato il territorio, ma lo ha percorso metro per metro, ascoltando, comprendendo, agendo. I numeri parlano chiaro: sotto la sua guida, le Marche hanno risanato i conti pubblici lasciati in disordine da decenni di gestione miope e autoreferenziale. Una politica pensata non per compiacere l’opinione pubblica nell’immediato, ma per gettare le basi di una crescita duratura, a beneficio delle prossime generazioni.

Le piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia marchigiana, hanno ricevuto nuovo slancio, mentre sul fronte sanitario sono stati fatti passi avanti importanti, nonostante le macerie ereditate e le emergenze vissute, dalla pandemia alle alluvioni. Non è un caso se, come ha ricordato lo stesso Acquaroli a Senigallia, «nel 2027 entrerà più personale medico di quanto ne uscirà»: un dato che sintetizza l’impegno concreto per rafforzare un sistema sanitario che metta davvero al centro i cittadini.

Ma c’è di più. In questi cinque anni, le Marche sono diventate un modello di radicamento e visione. Un esempio virtuoso di come si possa governare valorizzando le eccellenze del territorio – dall’agricoltura al turismo, dall’artigianato alle infrastrutture – senza perdere il contatto con la realtà.

Il dialogo costante con le categorie produttive, con gli amministratori locali, con la società civile, è il tratto distintivo dello stile di governo di Fratelli d’Italia, e Acquaroli ne è l’interprete più autentico.

L’evento di Senigallia, dedicato al Made in Italy, è stato molto più di una celebrazione del passato: è stato un invito a guardare avanti con orgoglio e determinazione. «Abbiamo il compito di difendere le nostre aziende, il nostro brand di eccellenza che ci invidiano in tutto il mondo», ha affermato Arianna Meloni, rimarcando l’importanza di tutelare ciò che rende le Marche – e l’Italia – un unicum nel panorama internazionale.

In un momento in cui il centrosinistra è impantanato nelle polemiche legate al caso giudiziario del candidato Matteo Ricci, Fratelli d’Italia ha scelto un’altra strada: quella dei contenuti. «Ricci è un problema del Pd e dei Cinque Stelle», ha detto senza giri di parole Arianna Meloni, ribadendo il garantismo del partito e sottolineando la volontà di mantenere il dibattito sui binari delle proposte.

E anche su questo Francesco Acquaroli ha dato l’esempio: nessuna polemica, solo la serenità di chi è consapevole del lavoro fatto. «I marchigiani si faranno la loro idea. Io resto concentrato sulle cose da fare», ha affermato con il tono pacato e concreto che lo contraddistingue.

Ecco perché il 28 e 29 settembre sarà molto più di un appuntamento elettorale. Sarà l’occasione per scegliere se proseguire lungo il cammino intrapreso o tornare indietro. Sostenere Acquaroli significa dare continuità a un progetto che ha restituito dignità e centralità a una Regione che per troppo tempo era stata dimenticata. Come ha detto Arianna Meloni, «se c’è un modello Italia, c’è un modello Marche».

E quel modello parla la lingua della concretezza, del lavoro, dell’identità. Il 27 luglio, da Senigallia, è partito un messaggio chiaro: Acquaroli è pronto a continuare. E con lui, le Marche sono pronte a volare ancora più in alto.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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