Schlein fa i conti… ma da i numeri: la sinistra sbaglia anche con la calcolatrice

Pagella Politica smonta le dichiarazioni della segretaria del PD: la “nuova matematica” della sinistra trasforma sconfitte in trionfi. La Toscana resta rossa, ma l’Italia ormai si fida del CentroDestra.

C’è chi legge i dati, e chi li interpreta a suo piacimento. Poi c’è Elly Schlein, che con i numeri sembra avere un rapporto piuttosto fantasioso. Dopo le elezioni regionali in Toscana, la segretaria del Partito Democratico ha parlato di “una netta crescita dei consensi” per il candidato di centrosinistra Eugenio Giani, e ha sostenuto che, sommando i voti di Toscana, Calabria e Marche, la coalizione progressista avrebbe ottenuto “più voti” del centrodestra.

Un’affermazione che non ha convinto — e infatti è stata smentita nero su bianco da “Pagella Politica”, che ha analizzato nel dettaglio i dati reali, scoprendo che di “netta crescita” non c’è proprio traccia.

I numeri veri: meno voti, più illusioni

Giani ha vinto in Toscana con il 53,9% dei voti, pari a circa 752 mila preferenze. Ma cinque anni fa, nel 2020, aveva raccolto 864 mila voti. Tradotto: ha perso oltre 112 mila voti. La percentuale è salita solo perché l’affluenza è crollata di 15 punti, dal 62% al 47%.

Insomma, i voti non sono aumentati — sono diminuiti. E questo non lo dice la “destra cattiva”: lo dice una testata di fact-checking come Pagella Politica.

Ma la cosa più surreale arriva quando Schlein prova a trasformare una sconfitta generale in un successo nazionale: “Se sommiamo i voti del centrosinistra in Toscana, Calabria e Marche — ha dichiarato — superiamo quelli del CentroDestra”.

Peccato che i conti non tornino neanche qui: nelle tre regioni la coalizione progressista ha ottenuto 1 milione e 253 mila voti, mentre il centrodestra 1 milione e 264 mila.

Risultato? Centrodestra in vantaggio.

Katherine Johnson? No, Karen Smith

Schlein prova a fare la matematica come Katherine Johnson, la geniale scienziata della NASA protagonista de Il diritto di contare. Ma il risultato finale è più simile a Karen Smith, la svampita di Mean Girls che pensava di poter prevedere il tempo con la testa.

Una metafora perfetta per descrivere il livello di analisi politica del centrosinistra: si immaginano geni dei numeri, ma finiscono sempre col confondere fantasia e realtà.

La cruda verità: la Toscana non fa testo

La Toscana resta una storica roccaforte rossa. È l’eccezione che conferma la regola, non la dimostrazione di una rinascita progressista.

Sommare i risultati di regioni diverse, con contesti politici e territoriali profondamente differenti, è fuorviante.

La Toscana da sola conta più abitanti e votanti di Marche e Calabria messe insieme, alterando qualsiasi confronto.

Eppure, anche includendo la Toscana, il “campo largo” non supera il centrodestra.

Il campo largo perde sempre… o quasi

Il vero dato politico è un altro: nelle 19 elezioni regionali in cui Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si sono presentati insieme, hanno vinto solo 4 volte.

Una miseria, rispetto alle numerose vittorie del CentroDestra in quasi tutto il Paese.

Questo dovrebbe bastare a dimostrare che gli italiani non si fidano del “campo largo”, e che la retorica “progressista” convince sempre meno.

La verità, nuda e cruda, è una: gli italiani votano a destra, e lo fanno perché cercano concretezza, non slogan.

Verdetto finale? Il CentroDestra cresce, la Sinistra no

Mentre la Schlein parla di “crescita dei consensi” dove c’è un crollo di voti, di “nuovo entusiasmo” dove regna la rassegnazione, il CentroDestra consolida la sua leadership nazionale.

In Calabria, Occhiuto ha sfiorato il 60%. Nelle Marche, Acquaroli ha trionfato, quando la Sinistra già cantava vittoria. In Lombardia, in Lazio, in Abruzzo…ancora CentroDestra. Il voto premia la competenza, la stabilità e la serietà amministrativa. Insomma il CentroDestra convince… e vince!

La sinistra, invece, continua a rifugiarsi nei simboli: bandiere arcobaleno, appelli accorati sui social e analisi fiabesche.

Schlein può anche giocare a fare la “matematica” della politica, ma i numeri non mentono.

E oggi, in Italia, i numeri dicono una sola cosa: la maggioranza del Paese è con Giorgia Meloni.

FONTE —> Pagella Politica

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Michele Intartaglia
Michele Intartaglia
Michele Intartaglia, classe 2004, originario di Procida. Studente di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli.

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