“La commissione Cultura e Istruzione del Senato sta lavorando a una risoluzione sul contrasto a episodi di violenza nei confronti degli insegnanti. Dalle audizioni, che hanno visto protagonista anche il ministro Valditara, è emerso un quadro molto più grave del percepito. La crescente aggressività che coinvolge talvolta anche i genitori è un fenomeno crescente di cui la politica deve occuparsi in fretta. L’arretrare su valori fondamentali come l’educazione, il rispetto dei compagni, delle autorità naturali (genitori e insegnanti) è diventato ormai un problema culturale. Ciò non può più suscitare indifferenza, come se fosse ormai normalità. Il fenomeno dell’abbandono scolastico, delle baby gang e della violenza ma anche dell’isolamento dei nostri ragazzi, che necessitano sempre più di sostegno psicologico, è una degenerazione che va arginata. L’inserimento di lezioni di educazione civica può essere un primo passo, ma è necessario agire con un approccio culturale che coinvolga di più le famiglie. Le madri e i padri, oggi, subiscono un distacco tecnologico ed educativo. Quando erano studenti non hanno potuto dedicarsi all’educazione civica e ai principi della Costituzione, perché non era previsto dal loro piano di studi. Nell’era di Internet, poi, gli strumenti informatici hanno sostituito in molti casi i genitori anche sul piano educativo. Esiste ormai una parete che li allontana dai ragazzi. Per un giovane basta stare davanti a un pc per dimostrare a un padre e a una madre di studiare, ma in realtà sta facendo magari tutt’altra cosa. Un gap di linguaggio sul quale bisogna intervenire per il bene delle future generazioni”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura di Palazzo Madama.