“Dopo gli annunci trionfalistici del Governo Conte, quello che doveva essere il giorno del grande rientro in classe si è trasformato in una giornata di mobilitazione e scioperi in tutta Italia, da Nord a Sud, da parte degli studenti delle scuole superiori. Oggi sarebbero dovute riaprire al 50% in tutte le Regioni, ma solo quattro lo hanno fatto, nel resto d’Italia sono rimaste chiuse e così lo saranno anche fino a fine mese. Con buona pace della Azzolina torna in classe solo 1 studente su 11, gli altri restano in Dad. Il fatto che la ministra dell’Istruzione riconosca che la didattica a distanza ‘non funziona più’, non ci solleva affatto. Dall’inizio abbiamo evidenziato le criticità della Dad se si fosse protratta per molto tempo. Siamo sempre stati favorevoli alla riapertura in presenza ma su questo l’Esecutivo ‘rossogiallo’ continua a navigare a vista. Riaprono le scuole senza garantire la necessaria sicurezza. Tra le misure che potevano essere prese e che ancora tardano ad arrivare per il rientro vi sono il potenziamento del trasporto pubblico locale attraverso le convenzioni con i pullman privati, lo scaglionamento delle entrate e delle uscite per favorire il decongestionamento, la sanificazione quotidiana degli edifici e collaborazione e condivisione degli spazio con la pubblica paritaria. Dal premier e i suoi ministri tanta incertezza e molta confusione. Tra poco sarà un anno senza scuola: una generazione di studenti lasciata senza scolarizzazione, senza il diritto allo studio. Probabilmente la scuola non è una priorità del Governo Conte, ma una Nazione che non ha a cuore il futuro scolastico dei nostri ragazzi è destinata a perdere”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.