Scuola, Rampelli (VpC-FdI): un educatore non può inneggiare alla violenza

“La violenza pedagogica e verbale non è mai uno strumento sano. Soprattutto se arriva da un insegnante il cui compito è trasmettere ai ragazzi la convivenza civile e il rispetto delle persone a prescindere dalle appartenenze politiche. Lungi da me voler difendere i presunti neonazisti di cui parlava Raimo. Ma ammesso e non concesso che un neo nazista o, aggiungo io, un neo comunista, vadano picchiati secondo il suo cieco ideologismo, per Raimo anche un ex democristiano potrebbe sembrare un neonazista… Chi dovrebbe dare questo appellativo per poi scatenare l’assalto fisico? Forse sarebbe il caso che certi inneggiatori all’odio, cattivi maestri che hanno già scatenato stagioni di violenza e sangue, fossero inibiti dall’insegnare nella scuola pubblica e dal lanciare i loro strali dalla tv pubblica. Oppure la magistratura faccia il suo e li persegua per incitazione alla violenza”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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