Quando si dice che al peggio non c’è mai fine, è vero. Ed è così, che quando pensi di aver visto e letto di tutto, spunta fuori un nuovo e surreale caso.
Quello di oggi riguarda un simpatico annuncio sul noto sito subito.it: nella ridente città di Bari viene esplicitamente vietato a chiunque sia un ‘elettore della Meloni’ di prendere in affitto una stanza (terzo piano, senza ascensore, nessun condizionatore). Un requisito piuttosto particolare.
In queste poche parole sono racchiuse così tante cose sbagliate che non sapremmo da dove iniziare.
Punto primo. Limitare il beneamato ‘diritto all’abitare’ a una determinata categoria di persone è una delle più alte forme di discriminazione che si possa mettere in atto. Soprattutto se tale limitazione viene operata da chi tanto difende la libertà di pensiero e di espressione, ma che se c’è qualcuno che ‘non la pensa come lui’, non accetta il confronto. O, in questo caso, l’inquilino.
Punto secondo. Nell’annuncio si violano i caratteri stessi del diritto al voto, che è, costituzionalmente parlando, ‘ personale, eguale, libero e segreto’. Stando però all’autorevole annuncio, il voto non è più eguale e libero, né tantomeno segreto, in quanto viene praticamente richiesto dal padrone di casa di dichiarare a chi è stato dato il proprio voto per poter accedere alla trattativa di affitto.
Sebbene l’annuncio in questione sia del tutto offensivo e discriminante, perché invece di basare la scelta dell’affittuario su dati oggettivi e fare indagini sulla sua stabilità economico-finanziaria si basa su opinioni personali e private, va osservato che, più di questo, forse ancora più offensivo è l’offrire un terzo piano senza ascensore e senza aria condizionata (capite bene che queste condizioni a lungo andare possono rivelarsi molto antipatiche).
La speranza è che ‘nessun elettore della Meloni’ sia in cerca di una casa in affitto, ma soprattutto che non incappi in personaggi del genere, a cui è meglio non dare nemmeno un centesimo.
