Senato, Terzi (FdI): Domani presentazione libro “La trappola cinese”

Si terrà domani alle 15 nella Sala Caduti di Nassirya, presso il Senato della Repubblica a Palazzo Madama, una conferenza stampa di presentazione del libro di Dolkun Isa “La trappola cinese”. L’iniziativa è ospitata dal Senatore Giulio Terzi (FdI), in collaborazione con il Global Committee for the Rule of Law – Marco Pannella. Oltre all’autore interverranno il Sen. Giulio Terzi; Gianni Vernetti, già Sottosegretario agli Esteri; Luigi Compagna, già Senatore; Vas Shenoy, fondatore di Dialogue on Democracy; Matteo Angioli, Segretario del Comitato Globale per lo Stato di Diritto – Marco Pannella.

Dolkun Isa, cittadino uiguro di nazionalità anche tedesca dal 2006, è il Presidente del Congresso Mondiale Uiguro, l’organizzazione nonviolenta che promuove la democrazia e i diritti umani per la minoranza etnica uigura della Regione autonoma dello Xinjiang (Turkestan Orientale) nella Repubblica Popolare Cinese.

Basato sulle sue esperienze personali, tra le quali la perdita dei genitori internati nei “campi di rieducazione” in Xinjiang, l’autore ripercorre la sua lotta per la libertà e per la pace della popolazione uigura, afflitta da decenni di gravi violazioni dei diritti umani, facendo conoscere la minaccia rappresentata dal Partito Comunista Cinese (PCC)

La vicenda narrata è strettamente connessa alla questione delle influenze straniere nei Paesi democratici esercitate dai regimi autoritari, un tema su cui, lo scorso dicembre, il Sen. Terzi ha attirato l’attenzione presentando una mozione co-firmata dai colleghi Malan, Matera, Nastri, Satta, Scurria e Tubetti. Si tratta di tentativi effettuati tramite la disinformazione, la penetrazione economica, l’uso dello spazio cibernetico e attraverso l’uso strumentale di organizzazioni ed agenzie internazionali come l’ONU ed Interpol e la sua “Red Notice”, la segnalazione con cui i Paesi aderenti all’Interpol chiedono l’estradizione di persone ricercate. Nonostante sia un rifugiato politico, Dolkun Isa stesso è stato raggiunto da tale notifica nel 1997, espondendolo al rischio di deportazione in Cina fino a quando il suo nome è stato rimosso dalla lista dei ricercati nel 2018.

L’iniziativa appare inoltre assai tempestiva considerato che proprio il governatore dello Xinjiang, Erkin Tunyiaz, ha in programma alcuni incontri con le autorità europee e britanniche, a Bruxelles e Londra, nei prossimi giorni.

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