Sicurezza stradale. Rampelli (FdI): ancora tanto da fare, lavoreremo incessantemente per la vita

“L’incontro di questa mattina non è occasionale, fa parte di un percorso di impegno che ci siamo presi a Montecitorio da due anni, per diffondere consapevolezza e combattere la dolorosa piaga delle morti stradali. Di particolare importanza è la possibilità di farlo davanti a così tanti ragazzi liceali, visto che tali eventi sono organizzati di concerto con gli istituti superiori e con la conseguente partecipazione di studenti del 4º e 5º anno, ricordando che questa è la prima causa di morte nella fascia d’età 5-29 anni, un dato cui non è concepibile abituarsi.”
Così dichiara Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera dei deputati, durante il convegno “Strade sicure”, alla presenza di 300 studenti di licei di Roma e Città metropolitana.
“Una dimensione del problema – ha aggiunto- è data anche dagli enormi danni economici, stimati per ciascuna nazione occidentale tra l’1 e il 3% del PIL, tra costi diretti e indiretti. La particolare attualità e gravità con cui si pone l’incidentalità stradale nel solo 2022 in Italia, ha comportato spese per circa 22 mld di euro, di cui 18 mld per incidenti stradali con lesioni a persone: quasi la stessa cifra impegnata per la nostra legge di bilancio. Ma il vero costo è umano: 3039 morti e 224 mila feriti nel 2023, una tragedia con cadenza quotidiana”.

“Dobbiamo coinvolgere tutte le componenti della nostra società in questo processo- ha proseguito Rampelli- ognuno con le sue responsabilità inclusi i gestori delle strade, in termini di realizzazione e manutenzione, che sono il primo passo per salvaguardare le vite umane di chi le percorre. Penso anche alle campagne di sensibilizzazione, alla responsabilità personale nell’applicazione di una guida rispettosa delle regole e della salute propria e degli altri. Inoltre, da parte della politica, la presa di coscienza delle nostre responsabilità come normatori è forte, penso alla pianificazione urbana, a tutte le scelte economiche e sociali che hanno un impatto diretto sulla sicurezza stradale.

“Benché lungi dall’essere soddisfatti, accogliamo positivamente i dati riguardanti morti e feriti su strada nel trimestre successivo all’entrata in vigore del nuovo codice della strada, rispetto agli stessi tre mesi dell’anno scorso: – 20% di morti sulle strade italiane, ovvero 61 morti in meno rispetto all’anno scorso. E, a più controlli sul tasso alcolemico, sono corrisposte meno multe, perché evidentemente la gente ragiona. Sapere che ci sono 800 feriti in meno negli ospedali e 61 famiglie che hanno visto tornare a casa i loro ragazzi in più rispetto al cimitero dell’anno scorso, rappresenta già un piccolo contributo alla natalità. Questi risultati – ha concluso-sono causati anche dal lavoro che le istituzioni stanno portando avanti e devono spronarci a fare ancora di più, convinti dell’importanza e della bontà di questa battaglia: la vita è sacra e dobbiamo sentirci coinvolti nella sua cura e tutela”.

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