Siderurgia. Colombo (FdI): Italia centrale nel rimettere industria al centro delle politiche Ue 

“Il documento sottoscritto è un passo fondamentale per tutelare la produzione di acciaio in Europa e difendere un comparto strategico per l’intera economia del continente. La concorrenza sleale e il costo dell’energia rappresentano minacce concrete alla tenuta del settore, ed è fondamentale che l’Europa adotti misure incisive per garantire condizioni di mercato eque e sostenibili. Difendere la siderurgia significa difendere il futuro industriale dell’Europa e dell’Italia. La siderurgia rappresenta infatti la spina dorsale dell’industria europea e italiana: senza acciaio non c’è industria e senza un’industria forte l’Europa non può competere a livello globale”. Così Beatriz Colombo, deputato di Fratelli d’Italia, commentando la firma, da parte del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e di altri sei Paesi europei, del non-paper sulla siderurgia, avvenuta oggi a Parigi nel corso della Conferenza sul futuro dell’industria dell’acciaio europeo. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di azioni promosse dall’Italia, tra cui la revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere, che sarà discussa nel prossimo Consiglio Competitività dell’UE il 12 marzo. La siderurgia europea non può essere penalizzata da politiche ambientali squilibrate: la transizione green deve avvenire senza compromettere la competitività delle nostre imprese, già impegnate in un percorso di decarbonizzazione virtuoso. L’Italia si distingue nel panorama europeo per il primato nella produzione di acciaio green, con il 97% degli impianti alimentati da forni elettrici e una produzione già all’80% decarbonizzata. Questi numeri dimostrano che l’industria italiana è all’avanguardia nella transizione ecologica e può essere un modello per l’Europa. Occorre incentivare la domanda interna di acciaio attraverso politiche di sostegno mirate e creare, come prevede il non-paper, un vero mercato europeo dell’acciaio verde, con investimenti mirati per sostenere la transizione del settore. L’acciaio italiano ed europeo devono restare protagonisti del futuro industriale del continente”, conclude Colombo. 

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