Favorirà probabilmente le importazioni dalla Cina e dal sud asiatico, l’incomprensibile decisione dell’Unione Europea che ha dato il via libera alla commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio, meglio note come tarme della farina .
Da quanto ci è dato sapere infatti, questa novità culinaria introdotta dalla UE, tra un boicottaggio e l’altro della dieta mediterranea con sistemi come il Nutriscore, è prelibatissimo alimento cinese, thailandese e forse coreano. Non abbiamo approfondito molto su quali altre tavole è abitudine preferirli ad un piatto di Prosciutto di Parma con mozzarella di bufala, ma promettiamo, cari marescialli del fact-checking che ci seguite che presto recupereremo.
Ma noi già ce lo immaginiamo dominare gli aperitivi estivi in quel delle prossime serate estive in quel di Capalbio. Larve di coleottero croccante tra uno sciampagnino e uno sprizzino, perchè il termine “novel food”, fa così tanto (radical) chic.
La possibilità di commercializzare insetti a scopo alimentare infatti è stata resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi.
Poi a gennaio è arrivata l’approvazione dell’EFSA e da lì la strada naturalmente è stata tutta in discesa… e poi vuoi mettere che non glielo facciamo un altro favore alla Cina così trasparente, collaborativa e democratica in tutte le nostre relazioni? A partire dalla diffusione della pandemia da Covid-19.

Ed ecco allora che presto sulle nostre tavole sarà possibile trovare questo coleottero, il Tenebrione Mugnaio, sottoforma di larva giallastra con delle fantastiche zampine attaccate al torace, pronta a sfamarci al posto dei prodotti a base di farina di cui è ghiotta, ma che rischiano di non prendere una bella A verde sul Nutriscore in dirittura di arrivo.
Pazienza però se è stato dimostrato che l’inalazione di frammenti di esoscheletro di questo novel food possono attivare le immunoglobine E, causando l’insorgere di allergie, o più banalmente che una larva di coleottero anche se fa male, fa veramente schifo nel piatto.
Questo è il nuovo corso della globalizzazione post-pandemia cari lettori ed è solo l’inizio perchè dati i tempi attuali ne vedremo delle belle. Sicuramente a breve ci inonderanno di servizi televisivi e post virali sul web volti ad affascinarci su quanto sia cruelty free, solidale ed ecosostenibile mangiare larve e altri insetti.
Anzi, chi scrive, sente già su di se l’ombra dell’accusa di razzismo nel rifiutare di ingerire, letteralmente, le altrui tradizioni culturali e culinarie.
L’olio di ricino del pensiero unico cola sempre più abbondante, ma non ci arrenderemo.