Soumahoro insultato in palestra, ma lui dà la colpa alla Meloni…

È vero che il Presidente del Consiglio ha poteri importanti, specialmente di indirizzo politico, esecutivo, di iniziativa legislativa, è la quarta carica dello Stato ma de facto è la figura predominante nel scegliere la strategia che la Nazione deve seguire. Ma non è mica vero che ogni cosa che succede in Italia è giocoforza correlata alla sua figura. Per esempio, se un cane randagio sporca il marciapiede con i suoi escrementi, non è mica colpa del Presidente del Consiglio. Ci sono cose che vanno al di là di tutto. Vanno combattute, certo, ma se accadono non ci può essere sempre un processo verso i piani alti (contro la destra, ovviamente).

È sempre colpa della Meloni?

Ma ora è capitato più o meno quello che è stato fin qui descritto: una tizia che urla frasi razziste, per la sinistra, non sarà responsabile lei stessa di ciò che ha detto, ma lo sarà immancabilmente Giorgia Meloni, il più facile capro espiatorio di tutto ciò che non funziona in Italia. Si fulmina una lampadina in casa? È colpa della Meloni! Il tuo PC non si accende? È colpa della Meloni! Il nuovo slogan della sinistra è questo. Su temi più seri: la sanità versa in condizioni pessime, talvolta anche pietose? È colpa della Meloni!, malgrado il suo governo abbia raggiunto la massima spesa in sanità della storia in neppure due anni mentre i governi di sinistra in dieci anni abbiano tagliato dal Fondo circa 40 miliardi di euro. O ancora: gli immigrati sono aumentati vertiginosamente all’inizio del 2023? È colpa della Meloni!, malgrado all’epoca si fosse appena insediata a Palazzo Chigi, in un contesto di forte instabilità internazionale a guida di una Nazione spoglia di qualsiasi strategia di intervento sul tema, a causa della negligenza di dieci anni di governi di sinistra. Malgrado, poi, l’allarme è ampiamente rientrato, con un notevole -60% di sbarchi da inizio anno rispetto al 2023. E, non a caso, non si sentono più gufi e menagrami vari.

Stessa accusa, stesso piagnisteo

Ma torniamo alla tizia delle frasi razziste. Perché il protagonista è Aboubakar Soumahoro, il parlamentare con gli stivali, abbandonato dal suo partito, Avs, dopo essere stato per poche ore il nuovo simbolo della sinistra italiana. Il buon Soumahoro stava tonificando i suoi muscoli in palestra quando una persona, a quanto pare una donna, ha iniziato a inveirgli contro senza un motivo apparente: “Neg*o che sei! Fai una bella vita e noi ti paghiamo!”. E ovviamente, di questo insulto gratuito e senza senso, dal quale occorrere prendere le distanze, Soumahoro incolpa altrettanto senza motivo Giorgia Meloni. Il deputato del gruppo misto lancia la sua accusa verso la premier tramite un comunicato che, dai toni, è molto simile al video/piagnisteo pubblicato quando fu scoperta tutta la manfrina che la sua famiglia gestiva nel mondo delle cooperative. Un video che fece scuola, tanto da essere copiato, nei modi, persino da Chiara Ferragni, quando si discolpò dal Pandoro Gate. “Questa mattina a Roma ho ricevuto insulti da una ragazza che mi ha aggredito mentre mi allenavo in palestra e un suo amico riprendeva con lo smartphone”. Poi il deputato solidarizza anche con gli altri utenti della palestra, costretti come in un incubo a interrompere per un attimo gli allenamenti: “Un’altra persona, che ha assistito all’aggressione, ha dovuto interrompere l’allenamento perché disgustata dalla scena”. E da qui, ovviamente, l’utilizzo politico di un gesto che, come una manna dal cielo, permette all’attivista di tornare sulle pagine dei quotidiani: “C’è un clima di crescente razzismo nel paese sdoganato anche da parte di quelle forze politiche che, ogni giorno, inneggiano al fascismo e al duce. Dobbiamo resistere contro chi vuole fare tornare l’Italia indietro”. E in questo modo, Soumahoro prende due piccioni con una fava: fa parlare di sé e attacca il governo. Tuttavia non su un suo atto, ma su qualcosa di cui non può essere colpevole.

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