L’agenzia di rating americana Standard & Poor’s ha alzato da BBB a BBB+ il giudizio sul debito italiano. La promozione di S&P è arrivata dopo la conferma della tripla B con outlook positivo sottoscritta da Fitch, l’altra importante agenzia di valutazione finanziaria con sede a New York e a Londra. Nell’attribuire all’Italia il BBB+ sono stati presi in considerazione i fondamentali del bilancio pubblico italiano maturati sin qui e il lavoro realizzato a fine 2024 ha consentito un miglioramento sia del debito che del deficit e offre oggi una protezione alla Penisola anche di fronte agli scossoni del momento, dovuti alle reazioni e controreazioni delle economie per la nuova politica commerciale degli Stati Uniti.
Il deficit resta fermo al 3,3% del PIL calcolato in autunno e il debito arriva a 136,6%, fermandosi 7 miliardi sotto le previsioni. L’Italia regge anche in una fase non particolarmente stabile a livello internazionale come l’attuale, fa meglio di altri partner europei come Francia e Germania dal punto di vista della crescita economica e della sostenibilità del debito e prosegue la propria luna di miele con gli investitori. I nostri BTP non sono più un problema per il mercato, ma un’opportunità.
Quindi, anche le agenzie di rating, sempre piuttosto severe con l’Italia, si sono accorte del buon lavoro svolto finora da un governo, quello presieduto da Giorgia Meloni, che è entrato in carica in un contesto terribile, da far tremare i polsi, fra la fine della pandemia, rivelatasi devastante per l’economia, e l’inizio della guerra in Ucraina e delle forti spinte inflattive, con i conti pubblici massacrati dalle “allegre” spese grilline e piddine. Ma si è saputo tenere la barra dritta sul bilancio dello Stato, senza salti nel buio, pur non annegando nell’immobilismo spacciato per rigore alla Mario Monti, o Draghi. Pur disponendo di una coperta cortissima, si è proceduto, per esempio, alla riforma dell’IRPEF, alla riduzione del cuneo fiscale in busta paga e ad una applicazione iniziale della Flat Tax in alcuni ambiti come le Partite IVA forfettarie. Tuttavia, proprio perché si vuole fare, e non morire di inedia come è successo durante gli esecutivi cosiddetti tecnici, all’insegna però del realismo e della responsabilità, si prende come arco temporale di riferimento tutta la legislatura per portare a termine i principali cambiamenti dei quali ha bisogno questa Nazione.
Il giudizio di Standard & Poor’s e Fitch si è basato anche sulla straordinaria stabilità del Governo Meloni, situazione rara per l’Italia. La promozione delle agenzie di rating, oltre alla economia e ai conti, deve essere vista come uno sprone ulteriore a marciare speditamente verso il premierato, affinché la stabilità dei governi italiani cessi di essere un fenomeno soltanto sporadico. La governabilità in politica trasmette fiducia e credibilità anche sul piano finanziario.