“Il vero problema è che l’opposizione non sa fare il suo lavoro. Tutto quello che dovrebbe essere accessorio – il gossip e le camarille- diventa strumento di battaglia politica da parte della minoranza perché nel merito non sa da che parte cominciare. E quando ci prova è divisa. Basta vedere le votazioni multicolori sui provvedimenti: nello stesso schieramento c’è chi vota bianco, chi vota rosso, chi vota verde”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo su la7 a Coffee Break.
“Le dimissioni di Spano – ha aggiunto – non hanno nulla a che vedere con la presunta omofobia che in FDI, come in tutti i partiti italiani, non ha diritto di cittadinanza. Non vorrei diventasse un alibi”.
“Non c’è alcun nervosismo, ma una dialettica minima benefica su questioni di ordinaria amministrazione, sarebbe preoccupante non ci fosse sulla legge di bilancio. Siamo convinti che il lavoro del governo e della maggioranza stia andando nella direzione programmata. Siamo il 7^ governo per durata nella storia repubblicana, gli esecutivi duravano in media 8 mesi”.
“Siamo in una fase di leaderismo avanzato, che altre Nazioni già sperimentavano mentre noi stavamo in sezione a riflettere sui documenti politici. Il sistema italiano si è adeguato ai cambiamenti della società. Non è vero che non c’è una classe dirigente. La destra si origina da un movimento che viene dal basso, esprime amministratori locali, sindaci, presidenti di regione, imprenditori, professionisti, intellettuali”.
“Una classe dirigente- ha concluso Rampelli – che ha iniziato a fare politica spinta da passione, idealità, romanticismo, pulizia morale e onestà. Ovvio che il presidente del consiglio, oltretutto del carisma di Giorgia Meloni, attiri su di sé tutta l’attenzione mediatica e per contrappasso si dia l’impressione di non avere classe dirigente. Ma non è così, gli scappati di casa sono altrove”.