“Il segretario generale della FIM CISL ha denunciato che la produzione Stellantis non è mai stata così bassa dal 1956. Ora ci attendiamo tutti che il “re degli influencer”, Matteo Renzi, in tour per l’Italia a promuovere la sua ultima ‘fatica’ letteraria, addebiti a Giorgia Meloni anche la responsabilità della politica industriale di Fiat, oggi Stellantis, degli ultimi 50 anni, prima ancora che lei nascesse. Così come ha fatto con i dazi appena annunciati da Trump, quando invece ha contestato alla velocità della luce l’immobilismo del governo a fronte della “catastrofe” che avrebbe portato “la gente a perdere il 20% dei propri risparmi”.
Eppure al governo della Nazione c’è stato pure lui, anche se davvero in pochi lo rimpiangono come dimostrano i consensi del suo movimento, e dovrebbe ricordare che i temi economici non si affrontano a colpi di slogan. Soprattutto quando c’è di mezzo la vita delle persone ed il futuro delle famiglie e delle imprese. Forse per lui ormai l’attività politica è secondaria, tanto che si è identificato nel ruolo di remunerato conferenziere in giro per il mondo. Che è un’attività legittima e sacrosanta, e pare gli riesca pure bene, ma poco c’azzecca con la responsabilità a cui sono chiamati oggi tutti i parlamentari. Gli italiani si aspettano soluzioni concrete e diffidano delle ricette miracolose condensate in slogan da urlare in conferenza per suscitare consensi. Per questo scelgono Giorgia Meloni ed apprezzano il suo lavoro come Premier. Altra cosa è andare alla ricerca degli applausi facendo conferenze qua e là, ma questa è un’altra storia”.
Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini.