Conte nel quarantennale desecreti anche atti assassinio Moro
“Sulla strage di Bologna, come su altri tragici eventi legati al terrorismo nazionale ed internazionale che hanno attraversato gli anni ’70 e ’80, esiste un diritto alla riservatezza da parte dello Stato per evidenti ragioni di sicurezza nazionale. Ma esiste anche un diritto alla conoscenza che riguarda la ricerca della verità che ci riguarda tutti. Gli anni ’80 sono stati quelli di Ustica, di Bologna ma anche della scomparsa in Libano dei due giornalisti Graziella De Paolo e Italo Toni, che anche su Bologna stavano indagando. Anni caratterizzati da una guerra civile strisciante sulla quale oggi è possibile fare luce anche grazie alla decretazione del segreto funzionale sancito oggi dalla presidenza del Senato. Per questo abbiamo promosso l’incontro di oggi che porta il titolo della denominazione dell’intergruppo parlamentare “La verità oltre il segreto”, affinché, a ormai quarant’anni dalla strage di Bologna, possano finalmente porsi le basi raggiungere la conoscenza della verità non solo su Bologna ma sul buio che per troppo tempo è calato su quella stagione che l’Italia, più di ogni altra nazione in Europa, ha pagato in termini di tributo di sangue. Ci auguriamo che il Presidente del Consiglio colga l’occasione del quarantennale della strage di Bologna per rispondere alla richiesta del Copasir di desecretare e quindi divulgare gli atti ancora classificati inerenti le stragi di quell’anno terribile ma anche l’assassinio di Aldo Moro”.
E’ quanto ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, Adolfo Urso, presentando oggi l’incontro al Senato promosso dalla Fondazione Farefuturo dal titolo “Strage di Bologna, la verità oltre il segreto”.