Strage secessionista di Malga Sasso. Urzì (FdI): celebrare le vittime, no al revisionismo

“Cinquantanove anni saranno trascorsi domani, 9 settembre, dalla strage di Malga Sasso, l’eccidio commesso dai secessionisti antitaliani alla caserma della Guardia di Finanza in prossimità del confine con l’Austria al Brennero, in Alto Adige. Tre i caduti, il tenente Franco Petrucci di Montecastrilli di Terni, il vicebrigadiere Herbert Volgger, della vicina Val di Vizze, il finanziere Martino Cossu, di Luogosanto in provincia di Sassari. Altri quattro militari rimasero feriti dall’esplosione delle cariche dinamitarde che fecero deflagrare la casermetta in quota. Gli autori della strage Richard Kofler, Alois Rainer e Alois Larch furono individuati e condannati, un ruolo lo ebbe anche il cosiddetto martellatore della Val Passiria Georg Klotz morto prima della sentenza in Austria dove era riparato per sfuggire alla Giustizia italiana.

Accade, purtroppo, piuttosto che oggi si manifesti nei circuiti più radicali della politica espressamente separatista e in organizzazioni estremiste come quella degli Schützen che annunciano una manifestazione il prossimo 8 dicembre, una tendenza revisionista che tende a rivendicare un presunto ‘merito’ del terrorismo nel favorire il processo politico che portò alla autonomia della provincia di Bolzano. Addirittura un museo celebrativo che presenta cariche esplosive e materiale apologetico, è stato allestito a Bolzano. Su tutto ciò vanno dette parole chiare: l’autonomia si realizzò nonostante il terrorismo e non grazie al terrorismo, le bombe hanno portato solo dolore e distruzione, mentre è stata esclusivamente la lungimiranza della Repubblica italiana ad attuare le misure inserite nella cornice della Costituzione, ad iniziare dalla tutela delle minoranze linguistiche (articolo 6), per depotenziare ogni spinta separatista oggi condannata dalla storia oltre che dai Tribunali. Contro ogni forma di revisionismo va reclamata prima dell’8 dicembre la mobilitazione di tutte le forze democratiche”.

Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.