“L’ultima sentenza emessa dalla CEDU, riguardante il caso di un cittadino rumeno con figli di nazionalità italiana, riconosce l’importante presupposto che il diritto di un padre e della sua prole a instaurare un rapporto è stato violato a causa ‘della tolleranza dimostrata di fatto dai tribunali verso la costante opposizione della madre e dei servizi sociali a farli incontrare’. I 24mila euro che lo Stato italiano dovrà versare come risarcimento sono veramente poca cosa rispetto alla disintegrazione dei rapporti familiari che troppe volte alcune sentenze di parte – a favore tout court delle donne – riescono a realizzare. Per un padre e un figlio lo stare insieme e la condivisione di momenti ed esperienze rappresentano un elemento essenziale non solo della vita familiare ma anche della crescita, nonostante la relazione tra i genitori si sia interrotta o in presenza di accesa conflittualità della coppia. L’interesse supremo del minore ad avere un rapporto con entrambi, a prescindere dalle circostanze, deve essere sempre tutelato. Mi auguro che i tribunali italiani facciano tesoro di questa ennesima sentenza che critica la congruità dei provvedimenti emessi e li sollecita ad avere un approccio più equilibrato rispetto alla figura maschile all’interno della famiglia”.
Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino, responsabile nazionale del Dipartimento vittime di FdI.