L’Europa è un disastro, un colabrodo dove la sicurezza è un optional e le donne sono prede facili. Non lo dico io, lo dicono i numeri, quelli che la sinistra e i burocrati di Bruxelles cercano di nascondere sotto il tappeto del politicamente corretto. Gli stupri sono esplosi, guarda caso, dove l’immigrazione clandestina è stata accolta a braccia aperte.
Non è che l’ennesima prova del fallimento colossale dell’immigrazionismo, un’ideologia da salotto che ha trasformato il Vecchio Continente in uno scenario degno di 1997 fuga da New York. I colpevoli? La sinistra e l’Ue, che con le loro politiche scriteriate hanno spalancato le porte a orde di clandestini, lasciando i cittadini in balia di situazioni di estremo degrado.
Ieri a Roma, l’ennesimo episodio: un gambiano di 26 anni, clandestino, ha stuprato una donna di 60 anni nel parco di Tor Tre Teste, all’alba, mentre portava a spasso il cane. L’ha aggredita alle spalle, l’ha buttata a terra, le ha strappato i vestiti, l’ha violentata per dieci interminabili minuti, minacciandola di sgozzarla se avesse urlato, e poi è scappato col suo cellulare.
La vittima, due costole rotte, è finita in ospedale con un codice rosa, mentre il tizio, beccato vicino a Termini, ha avuto il coraggio di dire ai carabinieri che lo ha fatto perché era drogato. Clandestino, senza permesso di soggiorno, libero di girare grazie alle porte aperte volute della sinistra, che non a caso fa la guerra a ogni iniziativa per la sicurezza e contro l’immigrazione clandestina attuata dal Governo Meloni.
E i media mainstream? Corriere, Repubblica, Messaggero: tutti a parlare di un generico “26enne”, come se fosse un apolide. Mai che dicano “clandestino gambiano”. Lo fanno per gli stupri, i furti, le rapine, le aggressioni: omettere, sempre, che la stragrande maggioranza dei colpevoli sono extracomunitari illegali. Fosse stato italiano, però, lo avrebbero scritto a caratteri cubitali con annesso pippone sul patriarcato. Vergogna.
Ma veniamo ai numeri: nel 2000, in Inghilterra e Galles si contavano 8.593 stupri, nel 2023 siamo a 68.109, un bel +692%. In Germania, da 8.133 a 39.029 (+380%). In Francia, da 7.500 a 42.400 (+465%). In Italia, da 2.336 a 6.231 (+166%). Poi c’è la Polonia: 2.399 nel 2000, 1.127 nel 2023, un crollo del 53%. Perché? Semplice: perché ha mandato al diavolo le quote UE, ha sigillato i confini e non si è piegata al dogma multiculturale.
Intanto, i paesi che hanno fatto entrare 20 milioni di non-europei dal 2000 – con picchi di 1.8 milioni di clandestini nel 2015 e 8 milioni di rifugiati post-2022 – affogano nella violenza. Eurostat, ONS britannico, BKA tedesco, ISTAT: dal 2013 al 2023, gli stupri nell’Ue sono aumentati del 141%. E in Italia, nel 2022, il 38% degli arresti per violenza sessuale riguardava stranieri, di cui il 15% clandestini, con una propensione allo stupro 27 volte superiore a quella degli italiani. Marocchini, tunisini, pakistani: sono loro i protagonisti, non i “26enni” anonimi dei titoloni. Se, poi, a questi aggiungessimo gli italiani di seconda generazione, le percentuali schizzerebbero ulteriormente. Ma guai a dirlo: è “razzismo”.
Confrontate l’Europa con il resto del mondo, e vi si gelerà il sangue. In Giappone, i non-asiatici sono lo 0.2% della popolazione; in Corea del Sud, lo 0.3%. In Africa, i bianchi sono meno dell’1% in paesi come il Sudafrica, e praticamente inesistenti altrove. Questi paesi sono forse razzisti? No, semplicemente non si suicidano accogliendo più stranieri di quanti ne possano gestire.
L’Europa, invece, si sta autodistruggendo: in Germania, il 15% della popolazione è non-europea; in Francia, il 10%; in Italia, l’8.7%. E questi numeri, che includono milioni di clandestini e islamici radicalizzati che rifiutano di integrarsi, sono il frutto di un’ideologia che considera i confini un’eresia e l’integrazione un optional. Risultato? Un continente che scoppia, con le donne tra le prime a pagarne le conseguenze.
La sinistra e i globalisti vivono su un altro pianeta. Hanno deciso che ogni cultura è uguale, che si può importare mezzo mondo senza chiedere chi sei, da dove vieni, se rispetti le nostre leggi. E chi arriva? Maschi giovani, l’80% sotto i 35 anni, dice Eurostat, spesso da paesi dove lo stupro è routine: in Afghanistan o Somalia, il 97% dei casi resta impunito. E noi li accogliamo, li mettiamo in centri strapieni dove anche le donne immigrate vengono violentate; il 26% delle richiedenti asilo, dice The Lancet 2023. In Germania, il 15.9% dei sospetti di reati sessuali nel 2017 era richiedente asilo, pur essendo il 2% della popolazione.
In Italia, il 34% dei carcerati per stupro è straniero. In Svezia, il 58% dei condannati per violenza sessuale sono immigrati. E la sinistra? Tace, e se parli ti bolla come xenofobo. Intanto, le donne europee pagano un prezzo altissimo: 71.670 stupri in UK nel 2024/25, 42.400 in Francia nel 2023.
E Bruxelles? Nonostante gli sforzi immani di Giorgia Meloni, continua a spingere per frontiere aperte e quote obbligatorie, mentre la Polonia dimostra che dire “no” funziona. La sinistra è colpevole, senza se e senza ma. Merkel col suo Wir schaffen das (ce la facciamo, NdA) ha trasformato la Germania in un caos. I governi targati Pd, con le loro sanatorie e le Ong che fanno da navetta ai trafficanti, hanno ridotto l’Italia a un suk di clandestini.
E la Francia? La gauche parigina piange per i “poveri migranti” mentre le città diventano zone franche. Queste politiche sono un autentico crimine: niente controlli, niente espulsioni, niente integrazione. Risultato? Ghetti, violenza, e migliaia di casi come quello di Roma. E i media? Zitti, o al massimo parlano di “disagio sociale”. Disagio un corno: è il fallimento di un’ideologia che mette i clandestini sopra i cittadini.
Non venite a dirmi che gli immigrati non c’entrano. Studi seri, come quello svedese del 2018 o del 2025 su Journal of Interpersonal Violence, dicono che i non-occidentali sono sovrarappresentati nei reati sessuali. Non tutti gli immigrati sono stupratori, ovvio, ma negare il problema è da irresponsabili. L’immigrazione selvaggia, senza filtri né regole, è una bomba a orologeria.
In Italia, solo il 5.7% degli stupri porta a condanne, e se il colpevole è straniero, spesso lo rimettono in giro in quattro e quarantotto. Basta con questa ipocrisia. L’Europa deve chiudere i confini ed espellere chi delinque, fregandosene dei piagnistei comunistoidi.
Serve imporre l’integrazione: vuoi stare qui? Ti adegui, oppure torni a casa. E l’Ue la smetta di nascondere i dati: vogliamo la verità, non propaganda. L’immigrazionismo ha fallito, ma la sinistra non lo ammetterà mai perché è talmente disperata che spera di ricavarne il suo miserabile tornaconto elettorale.
Questo la dice lunga sull’autenticità del loro “amore” per il popolo italiano.