Con la ZES Unica e oltre 45 miliardi di investimenti, il Mezzogiorno registra la crescita più alta d’Italia. La premier: «Basta assistenzialismo, sviluppo del Sud è un vantaggio per tutta la Nazione»
Giorgia Meloni lo ha detto senza giri di parole: «Abbiamo detto basta alle disastrose politiche assistenzialiste che avevamo ereditato e abbiamo risposto con infrastrutture, lavoro, merito». Un cambio di paradigma che ha segnato la strategia del Governo per il Mezzogiorno: investire sulle imprese, incentivare l’occupazione, sostenere con strumenti concreti la competitività dei territori.
La ZES Unica e il boom degli investimenti
Tra i pilastri della svolta c’è la ZES Unica, che secondo le stime di The European House – Ambrosetti ha già generato un giro d’affari diretto e indotto di 26,9 miliardi di euro, con un moltiplicatore pari a 2,6. In pratica, per ogni euro investito nella ZES, se ne sono attivati 1,6 in più nell’economia reale. Una misura innovativa che il Governo punta a potenziare nei prossimi mesi.
Gli Accordi di coesione: 45 miliardi in un anno
Non solo ZES. Con il Decreto Sud e Coesione, l’Esecutivo ha riorganizzato il Fondo di Sviluppo e Coesione – destinato per l’80 per cento alle Regioni meridionali – creando i nuovi Accordi di coesione. In un anno sono stati sottoscritti con Regioni e Province autonome accordi capaci di attivare oltre 45 miliardi di euro di investimenti, destinati a infrastrutture, imprese e servizi ai cittadini.
Riforma delle politiche di coesione: acqua, rifiuti, trasporti, energia
Altro tassello strategico è la riforma delle politiche di coesione, finanziata con fondi strutturali e mirata a settori chiave: risorse idriche, gestione dei rifiuti, trasporti sostenibili, energia. Obiettivo: accelerare l’attuazione degli interventi e coordinare meglio le politiche nazionali con quelle europee.
I dati che cambiano la narrazione
Per la prima volta dal 2004, nel secondo trimestre 2025 il tasso di occupazione nel Sud tra i 15 e i 64 anni ha superato il 50 per cento. Un record che si somma alla crescita del PIL e dell’occupazione nel 2024, superiore alla media nazionale. «Oggi il Sud non è più il fanalino di coda ma si è trasformato nella vera locomotiva d’Italia» ha rivendicato Meloni.
Il filo conduttore: sviluppo del Sud come vantaggio per tutti
Il messaggio della premier al convegno del Movimento Cristiano Lavoratori a Bari è chiaro: lo sviluppo del Mezzogiorno non è un gioco a somma zero, ma un vantaggio per l’intera Nazione. «Continuiamo a essere convinti che lo sviluppo del Sud sia un vantaggio per tutta l’Italia e che il suo sviluppo non vada a scapito di nessuno».