“Giuseppe Conte oggi si indigna per gli utili record delle banche, ma dimentica che è stato proprio il Superbonus da lui voluto e difeso a generare quei profitti. Altro che difesa dei cittadini: quel meccanismo ha prodotto guadagni miliardari per gli istituti di credito, senza rischi e con margini altissimi. Le banche hanno acquistato crediti fiscali legati ai bonus edilizi a prezzi fortemente scontati in molti casi anche a 80 euro ogni 110 di credito e li hanno utilizzati per compensare imposte, incassando il valore pieno. Un affare sicuro, che ha contribuito in modo diretto agli utili record registrati negli ultimi anni. Nel 2025, le principali otto banche italiane hanno totalizzato utili per 15,5 miliardi di euro, con incrementi a doppia cifra rispetto all’anno precedente. Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2023 con 7,7 miliardi di utile (+20%), Unicredit con 6,5 miliardi (+30%) e Banco BPM con 1,3 miliardi (+15%). E mentre le banche incassavano, il Superbonus rifaceva ville unifamiliari, seconde e terze case, senza alcun limite di reddito. Il paradosso? A pagare sono stati anche milioni di italiani che vivono in affitto, che non hanno beneficiato di nulla, ma hanno contribuito con le proprie tasse. Ora Conte invoca una tassa sugli extraprofitti, come se bastasse una misura simbolica per correggere un errore strutturale. Ma è stato lui a scrivere la legge che ha generato quei profitti. Il nostro governo ha affrontato il tema con responsabilità, evitando scelte demagogiche e misure punitive che lanciano un cattivo messaggio al mercato, scoraggiando investimenti e minando la fiducia nel sistema. Chi oggi grida allo scandalo dovrebbe prima chiedere scusa. Noi non inseguiamo consensi facili: difendiamo l’equità, la sostenibilità e il rispetto per chi lavora e paga le tasse. L’Italia non ha bisogno di bonus elettorali, ma di riforme serie e di verità”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.