“Il Superbonus 110%, introdotto nel 2020 con l’obiettivo dichiarato di rilanciare l’economia post-Covid e favorire la riqualificazione energetica degli edifici, si è rivelato la misura più onerosa per le casse dello Stato dal dopoguerra. Secondo la Banca d’Italia, tra il 2021 e il 2023 il Superbonus ha generato oltre 170 miliardi di euro di spesa pubblica, pari a circa il 3% del PIL nazionale medio annuo. Un investimento di dimensioni colossali che, tuttavia, non ha prodotto benefici economici proporzionati. Il moltiplicatore fiscale è stato inferiore a 1, il che significa che per ogni euro speso dallo Stato si è generato meno di un euro in valore aggiunto. Circa 45 miliardi sarebbero stati spesi comunque dai privati, anche senza l’incentivo, riducendo drasticamente l’efficacia reale dell’intervento. E non è finita qui: ha favorito i proprietari più ricchi e seconde case, ha gonfiato i prezzi dell’edilizia e creato una bolla artificiale ed ha generato migliaia di frodi, cantieri bloccati e lavori gonfiati. Sul piano ambientale, gli effetti sono stati limitati e frammentari. Molti interventi si sono concentrati su singoli appartamenti e seconde case, con interventi poco coordinati e spesso orientati al massimo vantaggio fiscale, non alla reale efficienza energetica.
Nessun piano strategico ha accompagnato la misura per assicurare una riduzione sistemica e duratura delle emissioni. Non è vero che il Movimento 5 Stelle ha ‘gestito’ il Superbonus solo per pochi mesi. Il M5S non solo lo ha introdotto, ma ha difeso con forza la misura anche durante il governo Draghi, arrivando a porre un vero e proprio ultimatum politico: nel luglio 2022, il Movimento ha rifiutato di votare la fiducia al governo Draghi sul Decreto Aiuti, anche a causa del ridimensionamento del Superbonus. Quella scelta ha rappresentato uno snodo decisivo nella crisi che portò alla caduta del governo, dimostrando che il Superbonus è stato usato come arma politica, oltre che economica. Oggi, con le finanze pubbliche gravemente appesantite e centinaia di cantieri bloccati, è evidente che il Superbonus 110% è stato un errore strategico: una misura con costi fuori scala, risultati ambientali modesti e gravi distorsioni sociali. Serve una riflessione seria: incentivare la riqualificazione energetica è necessario, ma con strumenti sostenibili, mirati ed equi, non con misure emergenziali trasformate in bandiere ideologiche”.
Lo dichiara il viceresponsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.