“Al termine di un tortuoso iter per i conti dello Stato, nel giro di una settimana, sono emersi costi non previsti per il superbonus pari a 35 miliardi di euro. Un duro colpo per gli italiani, sferrato dal Movimento 5Stelle che si vanta di un suo provvedimento che, a suo dire, avrebbe aumentato il PIL. Nulla di più infondato: i grillini dimenticano che l’aumento era dovuto ad una regalia dello Stato che si faceva carico di tutto. Se questo principio fosse valido perché non estenderlo anche ad altri settori, poniamo quello della filiera agroalimentare? Supponiamo che per venire incontro a questo settore il governo decida un giorno di dare a tutte le famiglie, anche ai proprietari di castelli o di interi fabbricati (così era anche per il superbonus) un bonus di mille euro al mese da spendere nei ristoranti. La fattura o sarebbe trattenuta direttamente dal ristoratore che la sconterebbe poi in banca o dal cliente che potrebbe utilizzarla per il pagamento delle tasse. Indubbiamente ci sarebbe un aumento del PIL, più personale nei ristoranti, aperture di nuovi locali, aumenti delle vendite di tutto il comparto agroalimentare. Ma sarebbe vera crescita? Il buco del superbonus è di oltre cento miliardi di euro, ovvero il più grande deficit nelle casse dello Stato mai registrato, frutto di una misura scritta male, senza controlli e foriera di disastri economici e truffe sulle spalle dei conti pubblici. Le sue correzioni e poi il punto di arresto apportati dal nuovo governo sono stati atti indispensabili per uscire da una spirale devastante. Alla fine, costerà più del reddito di cittadinanza, della flat tax e del taglio del cuneo fiscale messi insieme. La più grande abbuffata di miliardi prodotta dal populismo e dall’incompetenza del governo 5S. Ma questo costo enorme non è indirizzato verso i 3 milioni di persone disagiate o delle 4 milioni di partite iva in difficoltà e senza diritti, come nel caso delle altre misure bandiera, è stato solo un regalo al 3% dei possessori di casa che hanno prodotto un buco da 100 miliardi nella finanza pubblica. Questo non significa girare le spalle alle imprese che hanno lavorato onestamente e attendono i pagamenti o alle famiglie che hanno creduto ad una legge dello Stato: su questo ci sarà il massimo impegno come affermato in campagna elettorale, ma sulla propaganda grillina che difende l’incompetenza mistificando la realtà, non si può fare finta di nulla. I bonus finalizzati ad affrontare emergenze e con paletti chiari e soglia ISEE come la carta “dedicata a te” fortemente voluta dal ministro Lollobrigida sono una benedizione; il “gratuitamente” anche per i milionari è una ignominia”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.