Svolta nelle indagini per la scomparsa di Cinzia Pinna in Gallura: un noto imprenditore di vino attualmente in stato di fermo

Sono in corso le indagini per la scomparsa di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo di cui si sono perse le tracce dalla sera dell’11 settembre a Palau, in Gallura. Cinzia quella sera si trovava in un locale con degli amici, poi dalla notte del suo cellulare si sono perse le tracce. A dare l’allarme, sporgere denuncia di scomparsa e mettere in moto la macchina delle ricerche sono stati i familiari. La sorella ha lanciato anche vari appelli sui profili social. Volontari della Protezione civile, Carabinieri e i vigili del fuoco di Arzachena, insieme con l’Unità di Comando Avanzato di Sassari, da giorni con le unità cinofile e con i droni stanno setacciando la zona dell’agro di Palau e nella zona di Capo Ferro a Porto Cervo.
Dopo giorni di ricerche, la Procura di Tempio ha aperto un’inchiesta sulle ipotesi, ancora tutte da verificare, di reato di omicidio e occultamento di cadavere. E per questo sono due le persone indagate: un imprenditore del nord dell’Isola e un suo amico lombardo.
Secondo l’ipotesi, in attesa di conferme, Cinzia Pinna nella zona del porto di Palau avrebbe incontrato qualcuno con cui si sarebbe poi intrattenuta nelle ore successive, fino al possibile omicidio. E dopo il presunto omicidio il corpo sarebbe stato fatto sparire da una seconda persona. Elementi questi, che sono al vaglio degli investigatori e che potrebbero essere confermati o meno nelle prossime ore, anche grazie al lavoro di analisi scientifica in programma oggi ad Arzachena.
Entrambi gli uomini, che avrebbero appunto trascorso la serata con la donna prima della sua scomparsa, sono stati sentiti dai carabinieri. Nelle ultime ore vi è stata un’ennesima e importantissima svolta: Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore del vino di Arzachena, è attualmente in stato di fermo per l’omicidio di Cinzia Pinna. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri, in collaborazione con la Guardia costiera, mentre tentava di fuggire su un gommone di 3 metri.[3] Al momento è sotto interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Palau assistito dal suo avvocato Luca Montella e al momento non risulta destinatario di alcun provvedimento.
Emanuele Ragnedda è figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, noti per la produzione di vino d’eccellenza – Mario è uno dei fondatori della cantina Capichera, ceduta di recente -, di cui Emanuele ha seguito le orme fondando l’azienda ConcaEntosa, nelle campagne tra Arzachena e Palau. E’ diventato famoso per aver messo sul mercato “il bianco più caro d’Italia”, il Vermentino Disco Volante Igt 2021 con prezzi a bottiglia sino a 1.800 euro.

La 33enne era stata vista l’ultima volta in un locale di Palau in compagnia di Ragnedda e del 26enne indagato per occultamento di cadavere e assistito dagli avvocati Nicoletta e Maurizio Mani. Il corpo di Cinzia non è stato ancora trovato, le ricerche proseguono senza sosta. Un sopralluogo degli inquirenti è in corso nella tenuta di Ragnedda che si trova nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove sono in azione anche gli specialisti del Ris di Cagliari. Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che quella notte Pinna è salita a bordo di un’auto prima di sparire nel nulla. Secondo gli inquirenti era l’auto dell’imprenditore di Arzachena. Queste sono ore decisive per l’inchiesta coordinata dalla pm di Tempio Pausania Noemi Mancini. Alcuni telefoni cellulari sono stati sequestrati dagli uomini dell’Arma e verranno analizzati insieme con un’arma da fuoco. In particolare viene setacciata l’abitazione all’interno della vasta tenuta: è qui, secondo l’accusa, che potrebbe essere maturato il delitto.

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Manuela Cunsolo
Manuela Cunsolo
Laurea magistrale in Giurisprudenza, vive a Catania dove attualmente svolge la Pratica forense presso uno studio penale. Alle scuole superiori ha iniziato a fare volontariato in uno dei quartieri disagiati della sua città dando lezioni di doposcuola ai bimbi. Sempre il suo amore per i bambini l'ha spinta a diventare volontaria Abio presso i reparti di pediatria generale, oncologica e broncopneumologia del Policlinico di Catania per circa 10 anni. Il suo sogno è di diventare un avvocato penalista e una mamma.

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