Taglio dei dipendenti comunali. De Carlo: “Sì a nuove assunzioni, ma i comuni siano liberi di cacciare i fannulloni”.

“Siamo pienamente d’accordo con la necessità, segnalata dal sindacato della Funzione Pubblica della CGIL Belluno, di nuove assunzioni nei comuni per tamponare i tagli subiti negli ultimi anni, ma allo stesso tempo va data la possibilità di cacciare dalle amministrazioni i fannulloni, che peggiorano i servizi ai cittadini e inguaiano i colleghi meritevoli”: così il deputato di Fratelli d’Italia e Sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, raccoglie la denuncia del sindacato bellunese, che evidenzia come in 10 anni si siano persi oltre 500 posti nei comuni della provincia.
De Carlo porta l’esempio di quanto avvenuto nel suo comune: “Nell’arco di pochissimo tempo, siamo passati da 14 a 9 dipendenti, potendo integrarne solo due. Devo ringraziare chi è rimasto per l’impegno che ci ha messo, altrimenti non saremmo stati in grado di garantire i servizi”.
De Carlo concorda anche con quanto affermato dalla CGIL bellunese, quando afferma che “la politica si è riempita la bocca della necessità di potenziare attività e servizi dei nostri comuni, nel nome della vicinanza di questi enti al cittadino e del federalismo, ma nessun legislatore, a tutti i livelli, ha mai concretamente agito in tal senso”: “Questi sono i risultati di anni di vulgata grillina anti-casta, che non ha colpito e penalizzato solo i sindaci, i consiglieri comunali, le province, ma ha anche travolto tutti quelli che lavorano per le amministrazioni. Lo svuotamento degli enti di risorse, di personale e, in sostanza, della propria dignità ha come obbiettivo quello di togliere rappresentanza ai territori e di portare all’eliminazione e alla fusione di realtà ormai private di ogni forza”, denuncia De Carlo.
Il deputato cadorino sottolinea la necessità di rimpinguare le fila del personale dei comuni, ma chiede anche “una riforma seria che premi i dipendenti meritevoli e dia la possibilità di allontanare i fannulloni, che sono una piccolissima parte, ma comunque in grado di far inceppare la macchina amministrativa. È un provvedimento utile e necessario per continuare a garantire servizi di qualità ai cittadini e per la dignità degli onesti lavoratori pubblici che, per colpa di pochi e di una comoda generalizzazione, vengono bollati pure loro come scansafatiche”.

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