“Il tempo delle rendite facili nel cinema è finito. Bene ha fatto il ministro Giuli a chiarire oggi come il Ministero della Cultura abbia deciso di destinare risorse per aumentare i controlli sull’uso del tax credit cinematografico o credito d’imposta, ossia uno dei principali strumenti di finanziamento pubblico della produzione audiovisiva in Italia che è stato troppo spesso utilizzato in modo improprio, offrendo terreno fertile per pratiche elusive e truffe ai danni dello Stato. Ricordo che quello del cinema è un mondo che in Italia vede circa 250mila addetti ai lavori, e ovviamente non parliamo soltanto dei grandi registi ma anche di tanti piccoli produttori che costituiscono un mondo sano e di vasta produzione culturale. Certo il sistema dei finanziamenti al cinema, già in passato, ha mostrato di essere debole e di essere applicato in modo peggiore ma col governo Meloni è iniziata la fase, già con l’allora ministro Sangiuliano, per porre fine una volta per tutte alle distorsioni e di garantire d’ora in poi solo finanziamenti a produzioni che arricchiscono culturalmente la nostra Nazione”.
Lo dichiara in aula nel corso del question time il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in Commissione Cultura a Palazzo Madama.