“Dai lavori della Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico appare sempre più evidente che per mettere in sicurezza un territorio fragile come quello italiano servono investimenti e opere strutturali serie, mentre la sinistra preferisce rifugiarsi dietro l’alibi dei cambiamenti climatici per coprire la mancanza di interventi concreti. Io, da veneta, l’ho visto nella mia regione e lo stesso è emerso chiaramente ieri in Commissione, con riferimento alle Marche, durante l’audizione del sottosegretario Emanuele Prisco. Nel 2014, dopo l’alluvione di Senigallia – ha ricordato – il governo Renzi aveva promesso 45 milioni di euro per la mitigazione del rischio, ma quei fondi non furono mai stanziati e le amministrazioni locali di sinistra non realizzarono alcuna opera strutturale, limitandosi dopo tre anni a pochi risarcimenti. Al contrario, la giunta Acquaroli, già dal 2020, ha raddoppiato gli investimenti per la sicurezza del territorio e, dopo l’alluvione del 2022, il governo Meloni è intervenuto subito con 400 milioni di euro, cambiando l’approccio nazionale”.
Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini.