Ancora una volta l’estremismo islamista si scaglia contro chi lo combatte. Bouchta El Allam, 42enne di origini marocchine, detenuto e Imam nel carcere di ‘San Michele’ ad Alessandria, durante i suoi sermoni usati per la preghiera all’interno dell’istituto penitenziario, proferiva anche parole di odio contro Souad Sbai, ex parlamentare Pdl che da anni denuncia la deriva di un certo islamismo.
L’Imam Bouchta El Allam, noto come ‘Bush’, augurava la decapitazione dell’ex deputato, come accaduto al professore francese Samuel Paty, invocava la distruzione del Vaticano, inneggiava alla Jihad e augurava per Israele ‘la venuta di un nuovo Hitler’.
Questa vicenda riaccende l’attenzione sugli istituti penitenziari e su quello che accade tra la popolazione carceraria islamista e filo jihadista. Personaggi come ‘Bush’ all’interno delle nostre carceri ce ne sono tanti e mettono a rischio la sicurezza del nostro Paese. È impensabile che Imam, con ideologia jihadista, continuino a fare proselitismo nelle celle dei nostri penitenziari.