Si è tenuta oggi presso il Senato la conferenza “Le strategie di influenza e ingerenza di potenze straniere in Italia: gli approcci russo e cinese a confronto”, su iniziativa del Sen. Giulio Terzi (FdI), con l’obiettivo di analizzare quelle strategie ostili di influenza e ingerenza – in campo politico, economico e informativo-mediatico – condotte principalmente da Russia e Cina nel nostro Paese, e di valutarne i rischi per la sicurezza nazionale.
Il convegno è stato realizzato in collaborazione con il “Comitato Globale per lo Stato di Diritto – Marco Pannella GCRL”, dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici e la testata “The Global News”, con relatori Jianli Yang, membro onorario del GCRL, il Direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici, Sergio Germani; il Vice-Direttore di “Hybrid CoE”, Jakub Kalensky, la giornalista de Il Foglio e analista, Giulia Pompili; Paolo Costantini, già funzionario dell’intelligence italiana e il Segretario Generale del GCRL, Matteo Angioli che ha moderato i lavori.
Terzi, ha focalizzato l’attenzione sulle maggiori capacità di controllo di Internet da parte della Cina, rispetto a Russia, ma anche all’Iran. “Con media statali robusti e con un social credit system pervasivo” ha sottolineato, “Pechino controlla i comportamenti dei suoi cittadini, e il linguaggio e le narrative da promuovere a livello internazionale, potendo contare su apparati mediatici statali stranieri con cui siglare accordi bilaterali tramite i quali guida la diffusione di contenuti, nella lingua locale, alle condizioni del Partito Comunista Cinese”.
Terzi ha illustrato come numerose ricerche operate dagli analisti della Microsoft abbiano mostrato che la Cina “ha effettuato un’azione in tutto il mondo che ha visto attivi più di 800 influencer che parlano 40 lingue, abilitati dal PCC. Un meccanismo più sofisticato ed efficace, rispetto ai troll e ai falsi account che abbiamo imparato a conoscere”.
“La marcia in più” ha affermato Terzi “consiste nel fatto che tali influencer si ingaggiano nelle discussioni sui social media, le animano, producendo un volume di temi, immagini, opinioni: interazioni verosimili ma in realtà manovrati dal governo cinese. Le democrazie occidentali hanno dunque identificato il tipo e il grado di minaccia costituito dalle tattiche di interferenza e manipolazione dell’informazione portate avanti in primis da Cina e Russia. È fondamentale non abbassare la guardia”, ha concluso Terzi.