Tetto al contante, Rampelli (VPC-FdI) Draghi non si arrabbi coi i suoi… La Camera non è un Cda né una caserma

La Camera dei deputati non è un consiglio di amministrazione né una caserma. C’è una dialettica, ci sono dinamiche politiche, sensibilità che s’incontrano. Non è corretto che il presidente del Consiglio Draghi s’inalberi perché il governo e la maggioranza sono andati sotto. È normale. È giusto che sia così. Siamo pagati per questo, per fare il nostro lavoro e migliorare i provvedimenti che vengono dal governo. Poi sulla questione del contante, unico episodio di rilievo tra i 4 di ieri, il motivo è molto semplice. Se le carte di credito o i bancomat fossero gratuiti, costo zero per cittadini, consumatori e imprese, noi non avremmo alcun problema. Fermo restando la necessaria omogeneità con gli altri Stati europei perché non avrebbe senso il contrario. Ma se il tetto al contante implica un costo per i cittadini costretti a usare la moneta elettronica e comporta una speculazione per le banche che lucrano  su questo obbligo, allora noi non ci stiamo. E sono contento che su questo tema si sia ritrovata l’unità del centrodestra perché l’eliminazione del tetto al contante stava nel programma elettorale firmato da Meloni, Berlusconi e Salvini nel 2018”.

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia a Omnibus su la7.

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