Tibet, Terzi (FdI): occorre assicurare massimo sostegno, preoccupa posizione Cina

Nell’incontro odierno con il Primo Ministro del governo tibetano in esilio, Penpa Tsering, presieduto dal Sen. Andrea De Priamo (FdI), il Sen. Terzi (FdI) ha reiterato l’ampio sostegno nel Parlamento italiano al Tibet e stigmatizzato sia la soppressione dei diritti umani da parte di Pechino, che le interferenze cinesi in Italia e in Europa. Il Presidente della Commissione del Senato per le Politiche UE ha poi sottolineato l’importanza del recente incontro all’Eliseo tra il Presidente francese Emmanuel Macron e il Primo Ministro Penpa Tsering, assieme al Sen. André Gattolin in occasione della consegna dell’onorificenza della Légion d’Honneur a quest’ultimo, dimostrando attenzione per la realtà tibetana. Terzi ha notato che “la Repubblica Popolare Cinese ha sottoscritto le convenzioni e gli accordi alla base del diritto internazionale e del funzionamento delle organizzazioni internazionali che le hanno consentito un rapido sviluppo economico.

Tuttavia, sin dall’insediamento di Xi Jinping alla presidenza della Repubblica Popolare Cinese nel 2012, Pechino è impegnata in un’aggressiva alterazione dell’ordine internazionale basato sui trattati. Preoccupa in particolare la rivendicazione di presunti “diritti storici” sui quali, secondo la narrativa di Xi Jinping, si basa l’affermazione che il Tibet è sempre stato parte integrante dello Stato cinese. Si tratta di una rivendicazione inaccettabile che calpesta i diritti fondamentali e non trova alcun fondamento nel diritto internazionale”. Terzi ha specificato che “se non affrontata efficacemente, la rivendicazione di “diritti storici” inesistenti costituisce una grave insidia per l’ordinamento internazionale che permetterà a Pechino di riscrivere la storia a suo piacimento e di smantellare l’ordine internazionale basato su regole condivise”.

“Occorre assicurare il massimo sostegno al Dalai Lama e agli abitanti del Tibet con decise prese di posizione che, come la risoluzione del Parlamento europeo del dicembre scorso, denuncino le politiche di assimilazione praticate attraverso l’inserimento obbligato dei bambini e dei giovani tibetani in collegi dove si pratica l’indottrinamento del Partito Comunista Cinese sin dalla più tenera età con l’obiettivo di eliminare le tradizioni linguistiche, culturali e religiose tibetane. La risoluzione sollecita altresì iniziative volte ad organizzare visite ufficiali da parte di parlamentari europei, giornalisti e osservatori internazionali in Tibet. La stessa libertà di movimento per i cittadini cinesi in Italia ed Europa deve essere garantita ai cittadini europei in Cina, nel rispetto del principio di reciprocità, essenziale in ogni sana relazione tra Stati”, ha concluso Terzi.

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