TIM: Butti (FdI), governo prenda in mano partita, si dichiari stato di crisi

“L’andamento di TIM in Borsa segna oggi, per il terzo giorno consecutivo, un crollo delle azioni a circa 0,25, con una perdita di valore dell’intera azienda di alcuni miliardi in pochi giorni. Tutto questo avviene subito dopo le comunicazioni sui conti del 2021 e la presentazione di un Piano industriale 2022-2024, che i mercati, sin troppo importanti per una società quotata in Borsa, non hanno gradito. Emergono pesantemente i guasti della precedente gestione presentati all’epoca come successi senza precedenti. Mentre emerge un problema serio di occupazione per le migliaia di dipendenti lasciati allo sbando. E ora che succederà? Vivendi, primo azionista, continua a rimanere in silenzio, mentre all’interno dell’azienda sperano in un intervento di Cassa Depositi e Prestiti, secondo azionista di TIM. Ma CDP non può intervenire, perché può investire i soldi del risparmio degli italiani solo in aziende da cui poter trarre prevedibili ritorni. CDP è ora presente in TIM e in Open Fiber, due concorrenti che, come se non bastasse quanto già avvenuto, si dovranno affrontare nelle gare previste dal PNRR. Il governo, chiamato in causa da molti, valuti con attenzione le proprie mosse e segua invece più da vicino CDP, il cui deficit di decisioni e la difesa di continuità con il passato fa registrare oltre al disastro TIM, le pesanti difficoltà del dossier Autostrade per l’Italia e il caso SAIPEM frutto di cattiva gestione. Si dichiari lo stato di crisi di TIM e il governo prenda in mano la partita per una situazione impossibile creata purtroppo anche dai modus operandi di CDP”. Lo dichiara in una nota Alessio Butti, deputato e responsabile Tlc e Media di Fratelli d’Italia.

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