«Quando parliamo di infrastrutture, prima di tutto bisogna essere buoni italiani e pensare all’interesse nazionale, non alle bandiere politiche. La Toscana non può essere divisa dall’Italia: se ci sono infrastrutture moderne, devono servire a tutto il Paese». E quanto dichiara il deputato grossetano di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, intervenuto questa mattina a Grosseto all’incontro promosso dalla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno con associazioni di categoria e sindacati delle province di Grosseto e Livorno.
«Quando parliamo di infrastrutture, al di là dell’appartenenza politica, prima di tutto bisogna essere buoni italiani – ha dichiarato Rossi –. Il Corridoio Tirrenico è un’opera attesa da decenni – ha sottolineato Rossi –. In Italia, per completare una grande infrastruttura servono mediamente 18 anni, un tempo inaccettabile. In due anni e mezzo di governo Meloni qualcosa si è finalmente sbloccato: la gestione è passata da Sat ad Anas, è stato nominato il Commissario, sono stati acquisiti i progetti. Quindi, oggi finalmente abbiamo un interlocutore chiaro con cui confrontarci».
«Come parlamentare del territorio – prosegue – ho presentato atti e interrogazioni per sbloccare la Tirrenica. A fine 2024 abbiamo ottenuto 1,5 milioni di euro per lo svincolo di Cupi sulla SS1 Aurelia. Inoltre, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha confermato che alcuni lotti sono pronti, con i progetti definitivi approvati, e quindi cantierabili: ora mancano solo i finanziamenti».
«La Toscana purtroppo, – commenta Rossi – è a due velocità. Da un lato Firenze e la sua area, una sorta di “città-stato” che concentra risorse e attenzione, dall’altro la Costa Tirrenica, da sempre trascurata. Qui non ci sono né alta velocità né alta capacità ferroviaria, e nemmeno una infrastruttura stradale degna di nome. Pertanto, è ora di colmare questo gap».
«Serve compattezza. Sindaci, amministratori, associazioni di categoria e parlamentari devono spingere tutti nella stessa direzione: solo facendo rete possiamo fare leva per ottenere i finanziamenti e dare a questo territorio le infrastrutture che merita. Non è una battaglia di parte, ma una battaglia per il futuro della Maremma, della Costa Toscana e dell’intero Paese», conclude Fabrizio Rossi.