“Leggiamo indiscrezioni su possibili vincitori nell’assegnazione del cloud nazionale, ma tutto tace circa l’efficacia delle misure adottate a protezione dei dati dei cittadini italiani, o su quale sarà, nel suo complesso, la politica industriale del governo sul tema del cloud nazionale. L’adozione del modello cosiddetto francese, imperniato su data center e cloud provider europei, è sicuramente un buon inizio ma non risolve a fondo i problemi di sicurezza: l’utilizzo di software e tecnologie extra-europee lascia aperte le porte a potenziali interferenze straniere, nel caso degli USA in virtù del Cloud Act e del Section 702 del FISA. In altre parole, con l’attuale modello i dati nazionali restano a rischio e neanche la cifratura costituisce un rimedio infallibile, atteso che tale strumento è efficace solo per la trasmissione e la memorizzazione dei dati, ma non per la loro elaborazione”.
Lo dichiara Alessio Butti, deputato e responsabile Tlc di Fratelli d’Italia.