Tor Bella Monaca, Rampelli (FdI): coraggio di cambiare e non ripetere errori passato

“Come diceva Sant’Agostino, la Speranza ha due figli: lo Sdegno per le cose che abbiamo di fronte e il Coraggio per cambiarle. Nelle periferie, lo sdegno per il degrado sociale, l’illegalità diffusa, per bambini e ragazzi sfruttati dal circuito criminale è alle stelle. Ci vuole il coraggio di invertire la rotta, riaffermare i valori che abitano nel cuore della gente comune. Primo: non ripetere gli errori fatti prima di noi, non costruire più edilizia intensiva, ove possibile avere il coraggio di ammetterli e trovare ogni soluzione per cancellare il brutto e invivibile per costruire il bello e godibile.
Basta con strampalate utopie realizzate sulla pelle dell’essere umano. Basta coi dormitori a dieci piani circondati dal deserto, casermoni giganteschi che la persona non riesce a dominare perché troppo più grandi di lui.

Quando trasformiamo un territorio basta ispirarsi nella creazione all’organismo umano, fatto di un cuore pulsante, che nella metafora potrebbe essere il centro storico, senza il quale non c’è anima, non c’è sentimento, né emozione. Poi ci sono i centri vitali senza i quali la vita è interdetta. Il cervello, i reni, il fegato pari ai servizi: l’asilo nido, la scuola, la chiesa, il commissariato o la caserma dei carabinieri, il circolo sportivo, il presidio sanitario, i negozi al piano terra. Nei quartieri di ispirazione collettivista si sono scordati di fare l’uno e gli altri, cosicché la comunità si rintana nel dormitorio e nel suo intorno prolifera l’illegalità. Perché neanche in urbanistica esistono i vuoti, dove emergono per errori progettuali qualcuno va a occuparli…

Qualcuno ha pensato di essere più bravo di Dio e della natura e ha realizzato questi quartieri malati di ideologia e di gigantismo. Lo sdegno, ma anche il coraggio di cambiarli, affermando la cultura del bello. Mai più torri, stecche, grattacieli ma città giardino con negozi al piano terra, studi professionali al primo piano, appartamenti fino al quinto piano massimo e policromie naturali. La sfida resta lo sostituzione edilizia, consumando il suolo degradato e vincolando quello di pregio. Ciò che è in abbandono è monopolizzato dall’illegalità e dal crimine, il bello è invece abitato dalla gente comune, che è disposta a difenderlo”.

Così il Vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’Italia, intervenendo nel corso del Giubileo delle Periferia a Tor Bella Monaca.

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