Torino, caos in Comune: il sindaco dem pro Askatasuna attacca il centrodestra

Lo Russo definisce “un fatto storico” il sopralluogo dei consiglieri di “estrema destra” nello stabile occupato. Le opposizioni: “Vergogna”

Bagarre in Consiglio Comunale a Torino dove il sindaco Lo Russo “scivola” sul tema Askatasuna. Le parole di Lo Russo sul sopralluogo nello stabile occupato dagli attivisti del centro sociale, avvenuto il 27 febbraio, hanno scatenato il caos in Aula: “È stato un fatto storico, per la prima volta negli ultimi trent’anni dentro quell’edificio sono entrati i consiglieri comunali, a prescindere dalla loro collocazione politica, alcuni anche di estrema destra”. Intervento inaccettabile per i consiglieri comunali d’opposizione che, proprio durante quel sopralluogo (svolto solo in determinate aree dello stabile decise dagli antagonisti), sono stati derisi e costretti a calpestare le immagini, tra gli altri, di Meloni, Tajani e Salvini “travestiti” da pagliacci. I consiglieri comunali allora si alzano in piedi, con naso da clown e fogli che raffigurano un pagliaccio intonando il coro: “Vergogna, vergogna, vergogna”. L’Aula si trasforma in una rissa verbale tra maggioranza e opposizione, la presidente Maria Grazia Grippo è costretta a sospendere i lavori ad intermittenza. Il sindaco Lo Russo corregge il tiro ma attacca il centrodestra locale: “Tolgo estrema e lascio solo la parola destra. Capisco il nervosismo di una parte politica di questa città e questo Consiglio perché era molto più funzionale a una narrazione il fatto che il sopralluogo non si fosse potuto svolgere o che ci fossero stati scontri”. Poi ha ammesso di ritenere “sgradevole costringere i consiglieri comunali a camminare su delle foto di personaggi politici e che qualcuno possa venire contestato”. Ma – ha concluso – “considero altrettanto sgradevole come avete fatto voi a interrompere per circa 8 minuti la seduta del Consiglio ma fa parte della dinamica politica ma confermo l’intenzione dell’amministrazione di andare avanti”. E tira dritto sul percorso di legalizzazione dello stabile occupato dagli antagonisti in Corso Regina Margherita: “Confermo l’intenzione di andare avanti nel progetto, abbiamo messo una pietra miliare, la strada è quella giusta”

Il centrodestra non ci sta

Di tutt’altro avviso il centrodestra, Fabrizio Ricca della Lega afferma: “Chiederemo ai nostri ministri e assessori di tagliare tutti i fondi non essenziali della città di Torino finché lo stabile di Askatasuna non verrà liberato”. Prende posizione anche l’assessore regionale di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone: “Se la delibera del Comune prevedesse un allargamento della co-progettazione anche all’immobile occupato da Askatasuna, certamente la impugneremmo d’ufficio al Tar, poiché in contrasto palese con la legge regionale sui beni comuni, che vieta di co-progettare su alloggi occupati abusivamente negli ultimi cinque anni. Speriamo di non esservi costretti”. In mattinata, infatti, gli esponenti di FdI in Comune avevano presentato una proposta di delibera per far applicare la legge regionale anche al giardino e al cortile esterno, da cui la giunta dem ha fatto partire l’iter di co-progettazione. Un muro contro muro che favorisce “i bravi ragazzi” di Askatasuna e permette a questi “professioni della violenza” (definiti così dal pm nel processo) di continuare a sfruttare l’immobile come base operativa per scorribande e traffici illeciti.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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