“No alla moschea a Torino nell’ex Fonderia Nebiolo. Porterò in Parlamento una interrogazione affinchè le Istituzioni si impegnino a rispettare il principio di reciprocità. Per creare integrazione è necessario che si insegni la lingua e la cultura italiana agli stranieri che vengono nel nostro Paese. Non un maxi-complesso per gli islamici, per promuovere solo ed esclusivamente la loro cultura, posto oltretutto in una periferia già difficile. Nello stesso momento chiederò anche una operazione di trasparenza nell’utilizzo della cospicua somma stanziata per la realizzazione dell’istituzione religiosa. Il business della cultura ha radici ambigue, non è questa ottica di integrazione che può risolvere i punti bui dell’immigrazione”, così la parlamentare torinese Augusta Montaruli.
“Regalare, di fatto, un complesso come quello delle ex Fonderie Nebiolo ad una realtà islamica che ne vuole esplicitamente fare un’enorme moschea è uno schiaffo a tutti i cittadini di Torino nord – dichiarano il candidato presidente della Circoscrizione 7 Patrizia Alessi e il candidato presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto -. Interventi di questo tipo non possono essere calati dall’alto sulla testa dei residenti senza che vi sia stato alcun confronto. Siamo sicuri che i torinesi sapranno ricordarsi di questo ennesimo regalo della Giunta Appendino e nelle urne sceglieranno chi vuole difendere la città dall’islamizzazione senza regole. Barriera di Milano e Aurora vivono ogni giorno le problematiche dovute ad una massiccia presenza di immigrati provenienti da paesi musulmani, una maxi moschea proprio sul confine tra le due Circoscrizioni è inaccettabile. Con noi al governo della città e delle Circoscrizioni di Torino la musica cambierà”.